
Con Laura De Mola, referente locale del presidio #Noi, e Dino Cassone, presidente nazionale dell’associazione antimafia
FASANO – Chaplin parlava del sorriso e delle lacrime “come antidoto all’odio e al terrore”. Ed allora perché non approfittarne? Ci ha pensato bene la Rimbamband ieri sera – 20 settembre – al Teatro Kennedy di Fasano, nell’evento conclusivo del “Weekend della Legalità” organizzato dall’Associazione Antimafia Noi.
Ad aprire la cerimonia di chiusura Vincenzo Sparviero, giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno” che ha ringraziato Laura De Mola per aver reso possibile la realizzazione del primo presidio dell’Associazione Noi al di fuori di Ostia nello store Mondadori di Fasano. “Noi” nasce nel 2018 da un’idea di Federica Angeli, giornalista sotto scorta dal 2013 per aver scoperchiato e denunciato per la prima volta la mafia di Ostia.
«Questa sera, vedendo questo pubblico – ha affermato la Angeli – ho la dimostrazione che un “noi” può fare davvero tanto». A farle eco Francesco Monteleone, filosofo e giornalista, ieri sera in rappresentanza di Assostampa Puglia che ha sostenuto l’iniziativa, che ha evidenziato come «la carriera di chi spesso si sente onnipotente, come i mafiosi, finisce, e con essa crolla il loro potere criminale. Così è stato a Ostia, così sarà in Puglia ed altrove». La Puglia appunto, una terra da cui “è facile andare via/ma questa terra è mia/e non la lascerò”, come canta la brava Luisa Pinto con “A mano disarmata” di Emma. “Noi” è infine un’associazione in cui – come ha affermato il presidente Dino Cassone – «qualunque vittima di mafia, o chiunque voglia combatterla, può trovare un sostegno».
A prendere la scena sono poi i cinque “suonattori”, come amano definirsi, della Rimbamband: il “versatile” Nicolò Pantaleo ai fiati, il “virtuoso” Francesco Pagliarulo al pianoforte, lo “smemorato” Vittorio Bruno al contrabbasso, lo “sfrontato” Renato Ciardo alla batteria e il “brillante” Raffaello Tullo come voce e direttore de “Il sol ci ha dato alla testa”, lo spettacolo della serata.
Cinque musicisti, così diversi ma perfetti, abili nel trasportare immediatamente il pubblico nell’atmosfera jazz degli anni ’50 con un medley di classici come “Buonasera” di Fred Buscaglione, “Malafemmena” di Totò e “Tu vuò fa l’americano” di Renato Carosone. Non è tuttavia un’atmosfera stantia quella che si respira, ma una situazione in cui tutto sembra possa cambiare da un momento all’altro. Ed in effetti è quel che avviene.
Il pubblico si vede coinvolto da gag comiche, a volte irriverenti ma mai banali, e tiene fisso lo sguardo catturato dal “tip tap” e dalle movenze ballerine di Tullo. In tutto ciò, fra un altro brano di Buscaglione e un omaggio al Western all’Italiana, gli strumenti stessi diventano i protagonisti della scena, quasi come se avessero vita propria. Non mancano riferimenti ad altri classici della musica italiana, come “Carina” di Nicola Arigliano, “Tre Numeri al Lotto” di Carosone, “Come Prima” di Tony Dallara e “Gioca Jouer” di Claudio Cecchetto, con qualche guizzo classico che spazia da Mozart a Cajkovskij.
La presenza strepitosa del gruppo barese non finisce di stupire anche nel finale, con un riadattamento in salsa “Rimbamband” del famoso canto gospel “When the saints go marching in”.
A fine serata sono giunti i ringraziamenti di tutta l’Associazione Noi e del presidente che ne ha approfittato per comunicare la squadra “Rosario Livatino”, composta da Mario Chiatante e Pietro Loprete, come vincitrice del torneo di Padel, terminato in serata. Una serata all’insegna del divertimento a chiudere un weekend della legalità, una scommessa vinta e che sarà sicuramente riproposta nella nostra città.
Fotoservizio di Francesco Schiavone