
Ieri sera lo spettacolo fuori concorso della Compagnia Baroni Rampanti ha inaugurato la sedicesima edizione del festival
FASANO – È ripartito ieri sera, 11 ottobre, il Festival “Di Scena a Fasano”, organizzato dal GAT Peppino Mancini e giunto alla edizione numero sedici.
In scena, al teatro sociale, lo spettacolo Venere in pelliccia della Compagnia “Baroni Rampanti”. L’appuntamento – fuori concorso in un unico atto manzo – tesse le trame dall’omonimo romanzo di fine ‘800.
Partendo dal romanzo di Leopold von Sacher-Masoch, Martino Palmisano, che interpreta il regista Giacomo, ha curato l’adattamento e la traduzione, donando al testo un respiro contemporaneo. Sul palco una trama certamente simbolica: il regista cerca un’attrice (Manila Barbati) per il ruolo di Wanda, e l’audizione diventa teatro, anzi metateatro di scontro di generi: seduzione, dominio, realtà e finzione si intrecciano senza una direzione univoca.
Nel copione c’è Severin, aristocratico ossessionato, che firma un contratto che lo rende schiavo di Wanda von Dunajew, nobile vedova, e da quel momento tutto si capovolge: chi domina chi? Chi interpreta chi?
Sotto la regia di Emanuela Bonetti, la scenografia è essenziale, con il focus sui due protagonisti. La civettuola Lola – alias Wanda – è disposta a giocare fino all’ultimo con Giacomo – alias Severin -, che da regista della storia diventa schiavo consapevole.
Lo spettacolo inaugura il festival con una provocazione attuale e ironica sui sessi, mettendo al centro uomo e donna in una feroce lotta di potere e libertà.
Il prossimo evento, sabato 18 ottobre, sarà con Fratelli – Vite Parallele, primo spettacolo in concorso.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.












