Spettacolo fuori concorso quello portato ieri sera sul palco del Teatro Sociale dal “Teatro delle Forchette”
FASANO – Si è aperto ieri sera (7 ottobre), sul Palco del Teatro Sociale, il XIV Festival “Di Scena a Fasano”, organizzato dal GAT “Peppino Mancini” di Fasano.
Un Festival che prospera ormai da quattordici anni, sotto la guida dell’ideatore, nonché direttore artistico, Mimmo Capozzi. Ad aprire la serata i saluti del presidente del GAT “Peppino Mancini” Fausto Savoia, che ringraziando i presenti ha citato il ricco programma della nuova stagione organizzata dal Gruppo di Attività Teatrali. A portare i saluti dell’amministrazione anche l’assessore alla Cultura Cinzia Caroli, che ha sottolineato l’importanza del ruolo del teatro, che vede un interesse di pubblico sempre maggiore.
Ad aprire la nuova edizione del Festival la compagnia “Teatro delle Forchette” di Forlì, con la rivisitazione di “Macbeth”, la tragedia shakespeariana che mette in campo il dramma del potere e della follia umana.
In un unico atto di 80 minuti per lo spettacolo fuori concorso, l’adattamento del regista Massimiliano Bolcioni ha voluto concentrarsi sul perverso rapporto fra Macbeth (Stefano Naldi) e sua moglie, Lady Macbeth (Silvia Chiocciolini).
Siamo nella Scozia del basso medioevo, in un’epoca di guerre e ambizioni sfrenate. Macbeth, generale del Re Duncan, dopo una vittoriosa campagna contro i norvegesi si imbatte in tre streghe, in un rimando classico alle Parche di romana memoria. Le tre losche ombre, che sembrano non emergere mai da quel sottile velo che separa il mondo reale da quello infernale degli incubi, parlano di tre profezie che il nobile vedrà realizzarsi.
Inizialmente scettico, Macbeth viene portato sulla via della follia dalle astute trame di sua moglie, che lo inizierà a inganni e attentati ai danni di nobili e amici, tutto in nome del potere. Alla fine, è lo stesso potere che sfocia in un orrore senza soluzione di continuità, e fa sprofondare il guerriero in quel velo, senza che vi sia possibilità di salvezza.
Un lavoro intenso, guidato dal gioco di luci a disegnare situazioni, omicidi e allucinazioni dietro un labile drappo. Degna di nota la performance di Lady Macbeth, che sa rendere il proprio personaggio perfidamente odiabile, senza dimenticare i mirabili cambi di scena delle tre ombre, che si moltiplicano nei numerosi personaggi del drammaturgo inglese.
Il prossimo appuntamento, come ha ricordato a fine serata il direttore artistico Mimmo Capozzi, sarà “Che disastro di spettacolo”, con la regia di Marco Lungo, che andrà in scena domenica 22 ottobre alle ore 19.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.