La presentazione è avvenuta ieri in diretta social a causa dell’emergenza Covid-19
FASANO – Può l’armistizio italiano del 1943 dirci qualcosa che non è stato ancora raccontato? Sembra proprio di sì. È stato questo lo spunto che ha portato Paola Guarini, giornalista e già capoufficio stampa del Comune di Fasano, a scrivere il libro “Armistizio, io c’ero!” (Edizioni dal Sud), parte della collana “Memoria”.
Il libro è stato presentato in via eccezionale, a causa dell’emergenza Covid-19, in una video conferenza sulla pagina facebook del Circolo della Stampa “Secondo Adamo Nardelli” di Fasano nella serata di ieri, mercoledì 8 aprile.
A moderare la conferenza web il giornalista Pierluigi Giordano Cardone. Presenti inoltre il giornalista fasanese Franco Lisi, presidente del Circolo della Stampa, Giuseppe Ponticelli, editore del libro, Padre Bartolomeo Sorge, politologo e teologo, Elio Marchegiani, artista internazionale, Vito Antonio Leuzzi, storico e direttore dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea “Tommaso Fiore”, che del libro ha curato la prefazione.
Il libro si divide in due parti: la prima è dedicata alla parte storica dell’armistizio dell’8 settembre 1943 e di come esso abbia segnato il travagliato percorso verso la Repubblica; la seconda – ed è il punto cardine del libro – riguarda 17 interviste che l’autrice ha effettuato nel corso degli ultimi dieci anni.
Fra le interviste presenti nel libro quella di Padre Bartolomeo Sorge, che invita a diffidare dei moderni politici “salvatori della patria” perché si fanno portavoce, anche col ricorso a simboli religiosi, di valori lontani dalla Chiesa. Ed ancora l’intervista all’artista Elio Marchegiani, che ricorda degli episodi di quando, durante l’armistizio, aiutava i partigiani consegnando in segreto le armi. Infine la speranza, da parte di Marchegiani, a ritrovare una fratellanza dopo la pandemia.
Nel volume, oltre ai già citati Sorge e Marchegiani, ci sono i pensieri del cardinale Ersilio Tonini, del professore Silvio Garattini, del critico d’arte Gillo Dorfles, dell’astrofisica Margherita Hack, del politico Giulio Andreotti, del giornalista Sergio Lepri, dello scrittore Raffaele La Capria, del poeta Tonino Guerra, della prima pilota italiana di voli di linea Fiorenza De Bernardi, dello sceneggiatore Luciano Vincenzoni, del cantante Teddy Reno, del politico Emanuele Macaluso, dei registi cinematografici Giuliano Montaldo e Lina Wertmuller e del regista teatrale Pier Luigi Pizzi.
Della scrittrice, l’editore Ponticelli ha lodato l’intelligenza di parlare di un argomento già trattato da molti, ma affrontato non dimenticando spunti di storia poco conosciuti (e studiati nelle scuole) e domande spesso pungenti agli intervistati.
«L’unico rimpianto – ha affermato la scrittrice – è quello di non aver potuto intervistare Camilleri, aveva infatti mostrato interesse per il progetto». Tuttavia ciò non ha impedito che Paola Guarini, come ha evidenziato Leuzzi, abbia riacceso l’attenzione su uno dei nostri periodi cruciali di cui a scuola spesso si conosce poco, soprattutto delle differenze fra le diverse aree del paese.
Paola fa parlare i testimoni e combina tutto questo con alcune ricerche avanzate che ci danno una rappresentazione di ciò che è stata la guerra, di come abbia agito in profondità nel vissuto degli italiani e di come questo vissuto ancora oggi possa indicarci la strada da intraprendere per un domani migliore.