Mara Venier, intervistatrice d’eccezione, ha ripercorso, tra sorrisi e commozione, l’intenso legame dell’Elvis italiano con sua figlia Cristiana Ciacci
FASANO – Si è svolto ieri sera (12 dicembre), presso la Masseria Torre Coccaro, l’ultimo appuntamento – per quanto concerne il 2023 – di LibriAmo…tra le masserie!
La rassegna letteraria organizzata dal Mondadori Point locale di Laura De Mola, in collaborazione con la nostra testata, ha ospitato Cristiana Ciacci che ha presentato il volume Mio padre Little Tony (Bertoni).
Intervistatrice d’eccezione è stata Mara Venier, che del libro ha curato la prefazione.
A fare gli onori di casa è stata come sempre Laura De Mola, che ha dato appuntamento al 2024 con altri imperdibili eventi (Gaia Tortora e Pupi Avati, giusto per fare due nomi).
«Tony è stato uno dei miei migliori amici. Un grande professionista, umile. Un grande artista», ha esordito Mara Venier.
«Quella che ho scritto, assieme a Teresa Giulietti, è la storia di Little Tony come papà e non come artista. La storia di un padre e di una figlia che ha avuto l’opportunità di fare una vita diversa».
Ma come tutte le cose, anche le favole hanno il rovescio della medaglia. «L’ho vissuto poco», dichiara la Ciacci.
Una grande lacuna affettiva, dunque, con entrambi i genitori spesso assenti, la madre hostess sempre in giro così come il padre.
Cristina è dunque diventata una figlia ribelle, nata da una bellissima storia d’amore durata 12 anni.
I due genitori si sono ritrovati 17 anni dopo la separazione, quando la madre era ormai malata terminale. Lui le è stato accanto fino alla morte.
Un rapporto complesso – ma intriso di amore immenso – quello tra Cristina e suo padre.
Dal quale ha ereditato la serietà, l’umiltà e il rispetto per il pubblico.
Ma che invece non ha mai compreso la sua anoressia, che l’ha attanagliata per 12 anni e da cui per fortuna è venuta fuori.
Una personalità dunque particolare quella di Cristina, bisognosa disperatamente d’amore. Ha avuto 5 figli con tre uomini diversi.
Figli che hanno destabilizzato lo stesso artista che ha temuto di vedere la sua stella in declino. «La gente adesso dirà che sono vecchio».
Salvo poi inventarsi la figura di nonno rock e amare spassionatamente i suoi nipoti.
Cristina non si è mai pentita di avere avuto così tanti figli, anzi ne avrebbe voluti altri se avesse potuto.
«La parola più bella del mondo per me è mamma. Mi sono tatuata la emme di mamma che è anche l’iniziale del nome di tutti i miei figli».
A Laura De Mola che le chiede quale sia un suo sogno, la Ciacci emozionata risponde: «Spero di avere tempo. Vorrei stare vicina ai miei figli ancora per molto, proprio perché non ho potuto farlo con i miei genitori».
Un libro terapeutico per la Ciacci, dunque. Che non ha però risparmiato nulla. Mettendo nero su bianco ricordi belli ma anche dolorosi.
«Rivivere alcuni episodi per me è stato doloroso. Forse papà non avrebbe apprezzato questo libro e magari avrebbe addolcito alcune cose, così com’era nel suo stile».
Durante la serata la Ciacci ha cantato, a sorpresa due canzoni, apprezzatissime dal numeroso pubblico accorso.
La prima, l’autobiografica Mai più soli, cantata in un commovente duetto virtuale con l’indimenticabile papà.
La seconda, Riderà, intramontabile cavallo di battaglia paterno, cantata in coppia con Angelo Petruccetti, collaboratore storico del mitico Little Tony, che si è aggiunto, sempre in modo virtuale, sul finale.
Così padre e figlia si sono ritrovati a dividere il palco, uno spazio fatato dove i problemi e le frizioni personali, per una volta, svaniscono.
Fotoservizio di Mario Rosato.