Il fenomeno social Federico Palmaroli ha chiuso in bellezza la rassegna “LibriAmo…tra le Masserie” organizzata dal locale Mondadori Point
FASANO – Irriverenza e genialità. Bastano due sostantivi per descrivere Federico Palmaroli, ideatore della pagina satirica Le più belle frasi di Osho diventata un vero e proprio fenomeno social. Il travolgente e irriverente comico romano con il suo libro Carcola che ve sfonno (Rizzoli), ha chiuso ieri sera (26 marzo) la rassegna LibriAmo…tra le Masserie, organizzata dal Mondadori Point. A dialogare con lui, nella splendida cornice di Villa Verde, è stato il giornalista Luca Telese.
In apertura i saluti e i ringraziamenti di rito della padrona di casa, Laura De Mola, che ha dato regalato al numeroso pubblico intervenuto, l’anteprima di quella che sarà la nuova edizione estiva della rassegna: a giugno con il magistrato Nicola Gratteri.
Poi la scena è stata tutta per Palmaroli, che così come ha detto Telese «è arrivato dal nulla (impiegato, professione che ha conservato tuttora), si è inventato una lingua, un romanesco rivisitato, è diventato un esempio di straordinaria forma di satira».
Grazie a quelle che lui stesso definisce “espressioni di istinto verbale”, Palmaroli ha conquistato una platea vastissima con tormentoni, spesso delle vere e proprie “saghe” su personaggi della politica e non solo, come il Papa, Conte, Draghi, Berlusconi, Renzi, il generale Figliuolo e la Cirinnà («per me linfa vitale», ha ammesso sornione).
«Più il personaggio ha un contenuto “sacrale” più mi interessa – ha rivelato –. A dirla tutta è l’incoerenza la mia vera fonte di ispirazione. Spesso sposto il bersaglio su personaggi esteri (la regina Elisabetta su tutti), dove trovo la mia vera comfort zone, dribblando così gli haters italiani che mi bombardano».
Palmaroli ha svelato che il suo lavoro “da satirico” si basa su una estenuante ricerca di foto (più difficili da adattare rispetto a una vignetta disegnata ad hoc) che possano raccontare la quotidianità, partendo dai titoli principali delle varie testate o dei canali d’informazione in rete. Contemporaneamente continua a svolgere il suo lavoro di sempre, da impiegato, “per darsi una regola”, utilizzando la satira come mezzo di evasione. Ponendosi dei limiti, certo, soprattutto sui social (che lo hanno visto nascere e diventare il personaggio che è oggi) dove il rischio di essere “bannato” è dietro l’angolo.
La serata è così volata grazie ai gustosi aneddoti raccontati dall’irriverente Osho, anche grazie alla proiezione di una serie di vignette e video che hanno divertito il pubblico in un crescendo sempre più esilarante.
Fotoservizio di Mario Rosato.