Altri imprenditori sono stati assolti
FASANO – Un noto imprenditore ittico fasanese di 46 anni è stato condannato ieri dal giudice del Tribunale di Brindisi Maurizio Rubino nell’ambito della vicenda legata ai dehors, in particolare alla prima operazione eseguita nella estate di 5 anni fa che portò la Polizia locale a sequestrare diverse strutture a Savelletri, ma anche a Torre Canne e a Pozzo Faceto.
Nel 2018 il pubblico ministero Luca Miceli fece notificare un avviso di conclusione di indagini preliminari a carico di diversi fasanesi, tutti esercenti la attività di somministrazione di alimenti e bevande, accusati a vario titolo chi di abusi edilizi e senza autorizzazione paesaggistica, chi di soli abusi edilizi, e chi di abusi edilizi e occupazione di suolo pubblico. Tutti avevano realizzato manufatti con coperture e dotati di impianti elettrici, in adiacenza alle loro strutture ricettive. I cosiddetti “dehors”. Dopo i sequestri è partito il processo che ieri si è concluso con la emissione della sentenza.
Un noto imprenditore ittico fasanese di 46 anni, che era titolare di un locale a Savelletri, è stato condannato a un anno di reclusione e a 40 mila euro di ammenda, e al pagamento delle spese processuali. Allo stesso il Tribunale di Brindisi ha ordinato la demolizione del manufatto e il ripristino dello stato dei luoghi a proprie spese.
Due titolari di altrettanti strutture ricettive di Torre Canne e Pozzo Faceto – di 64 e 42 anni -, invece, sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato. Un 40enne titolare di una strutture ricettiva a Savelletri è stato invece assolto per non aver commesso il fatto. Inoltre un 55enne titolare di una struttura a Savelletri per l’abuso edilizio è stato assolto perché il fatto non sussiste, e il giudice ha dichiarato il non doversi procedere in quanto il reato si è estinto per prescrizione. Stessa sorte – ovvero estinzione del reato per prescrizione – è toccata ad una 54enne fasanese titolare di una struttura ricettiva a Savelletri accusata di abuso edilizio.