Il professionista fasanese era finito ai domiciliati nella inchiesta “Favori & Giustizia”
FASANO – L’ex direttore generale della Asl di Lecce, il fasanese Ottavio Narracci, finito agli arresti domiciliari il 6 dicembre 2018 nell’ambito della inchiesta che fu denominata “Favori & Giustizia”, è tornato in libertà. Una inchiesta il cui processo si sta celebrando innanzi al Tribunale di Potenza, i cui giudici hanno accolto l’istanza di revoca dei domiciliari avanzata dai difensori del noto professionista fasanese, gli avvocati Giangregorio De Pascalis e Cesare Placanica. Narracci, dunque, è stato rimesso in libertà ed ha solo l’obbligo di presentarsi presso la polizia giudiziaria.
I giudici del capoluogo lucano hanno ritenuto attenuate le esigenze cautelari in quanto è stato completato l’esame dei testi, si è affievolito il pericolo di reiterazione dei reati, in quanto Narracci si è dimesso dall’incarico di direttore generale della Asl salentina, sulla base anche del comportamento tenuto dal professionista fasanese.
Nell’inchiesta “Favori & Giustizia” le accuse sono corruzione in atti giudiziari, induzione a dare o promettere utilità a pubblico ufficiale e abuso d’ufficio. Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza di Lecce. Secondo le indagini, coordinate dal pubblico ministero Veronica Calcagno, Narracci avrebbe ottenuto la assoluzione nel processo in cui era accusato dei reati di peculato e abuso d’ufficio per aver utilizzato l’auto di servizio per viaggi privati. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti tale assoluzione sarebbe arrivata grazie ad un’istruttoria estremamente morbida del pubblico ministero Emilio Arnesano (anche lui finito agli arresti), il quale si sarebbe sdebitato con un suo amico, Carlo Siciliano (anche lui finito agli arresti) che, nel 2014, gli aveva venduto uno yacht a un prezzo di comodo.
Si attende ora l’esito del processo per fare piena luce sulla vicenda e per stabilire la fondatezza o meno delle accuse.