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Tra gli indagati ci sono anche due consiglieri comunali
SAVELLETRI – Il 29 novembre del 2019 i finanzieri del Comando Provinciale di Brindisi, coordinati dalla locale Procura della Repubblica e su disposizione del Gip del Tribunale di Brindisi, al termine di una complessa attività investigativa, sottoposero a sequestro una porzione del demanio marittimo del porto di Savelletri, dando esecuzione, tra l’altro ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tentata estorsione.
Le indagini, originate da un’attività di intelligence del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria delle Fiamme Gialle, aveva permesso di appurare l’occupazione abusiva del “Braccio di Levante” del Porto di Savelletri.
Gli indagati, tutti proprietari di imbarcazioni, secondo le indagini avevano assunto dal 2015 il controllo del braccio portuale di recente realizzazione, gestendolo, in assenza dei necessari titoli abilitativi, con forniture di servizi (energia elettrica, acqua, posizionamenti di corpi morti), riscossione delle quote di ormeggio e attività di guardiania.
Dal maggio 2018, la “gestione” dell’area era passata nelle mani di un 45 enne pluripregiudicato fasanese il quale, avvalendosi della collaborazione di altri 4 soggetti incaricati sia della riscossione delle somme versate mensilmente dai proprietari delle imbarcazioni ormeggiate, sia della vigilanza del molo abusivamente occupato, pretendeva un canone mensile pari a circa 500 euro per singolo natante.
L’attività investigativa consentiva, inoltre, di accertare che il suddetto pregiudicato, destinatario dell’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere, confermando la sua consolidata ingerenza sul territorio, aveva minacciato di appropriarsi dell’imbarcazione di uno degli indagati, se non gli avesse corrisposto una somma pari a 5.000 euro quale “canone annuale” previsto per la locazione non autorizzata del posto barca.
In 11 finirono indagati per il reato di occupazione abusiva di uno spazio demaniale (ai sensi dell’art. 1161 Cod. Nav.) avente una capacità ricettiva superiore alle venti unità da diporto.
Si tratta di Paolo Ferrara, detto Magnum (45 anni, accusato anche di tentata estorsione, la cui ordinanza gli venne notificata in carcere); Gregorio Anglani (66 anni); Oronzo Cofano (60 anni); Roberto D’Amico (52 anni); Leonardo Deleonardis (44 anni); Giuseppe Legrottaglie (66 anni); Giovanni Lepore (51 anni); Adriano Mancini (43 anni); Giuseppe Mancini (71 anni); Giuseppe Martinelli (42 anni); Massimo Pagliarulo (61 anni).
Nei giorni scorsi si è svolta l’udienza davanti al Gup del Tribunale di Brindisi, Maurizio Saso. Tutti gli 11 indagati sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di invasione di terreni o edifici. La data del processo non è stata ancora stabilita dal giudice.
Relativamente al reato previsto dall’art. 1161 del Codice della Navigazione, ovvero occupazione abusiva di spazio demaniale, tutti gli indagati (tranne che Oronzo Cofano e Giuseppe Legrottaglie) hanno chiesto la oblazione dello stesso e quindi per questi 9 indagati il reato si è dichiarato estinto.