La prima puntata dell’inchiesta giornalistica è andata in onda ieri sera su Italia Uno. Domenica prossima la seconda parte
FASANO – Un caso ancora complesso, quello sulla morte di Patrizia Nettis, che continua a sollevare interrogativi tra i genitori della giornalista 41enne ex responsabile della comunicazione istituzionale del Comune di Fasano.
La vicenda, raccontata in un servizio della trasmissione “Le Iene” andato in onda ieri sera (domenica 19 gennaio), proverebbe a mettere ancora una volta in discussione le circostanze di quanto accaduto lo scorso 29 giugno 2023. I genitori della Nettis, per mezzo della nota trasmissione televisiva, continuano a chiedersi cosa si celi davvero dietro la morte della giovane giornalista.
Patrizia fu ritrovata senza vita nella sua abitazione (nel centro storico di Fasano): da presto il caso venne archiviato come suicidio. La famiglia non ha mai accettato la versione ufficiale e ha insistito affinché fossero approfonditi tutti gli elementi della vicenda, presentando una denuncia alla Procura della Repubblica dando avvio ad una indagine. Indagine durante la quale è stato più volte chiesta dai legali dei genitori della Nettis l’autopsia sul corpo della giornalista: richiesta mai accolta e negata ben cinque volte.
Ad essere intervistato durante la trasmissione televisiva, il giornalista fasanese Alfonso Spagnulo, che si è ampiamente occupato della vicenda e che ha raccontato ai microfoni delle Iene alcuni retroscena tra cui la relazione di Patrizia Nettis con il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria (indicato solo come persona informata dei fatti all’interno della vicenda ma mai indagato) e l’imprenditore fasanese Riccardo Argento (l’unico indagato per istigazione al suicidio): tra i due, durante la notte in cui Patrizia Nettis si sarebbe tolta la vita, ci fu un lungo e importante scambio di messaggi in cui vennero usate parole molto forti nei confronti della donna. Dopo quella notte Patrizia fu ritrovata priva di vita, il pomeriggio seguente, in una dinamica che fece da presto pensare ad un gesto compatibile con il suicidio.
Una dinamica incongruente, secondo il legale dei genitori di Patrizia Nettis, possibili contraddizioni nelle testimonianze e una serie di elementi che potrebbero non essere stati adeguatamente valutati durante le indagini.
Nel frattempo si attende che proprio il Tribunale di Brindisi di esprima sulla richiesta di archiviazione del caso avanzata dalla Procura della Repubblica brindisina.
Un servizio giornalistico, quello de “Le Iene”, che rischia di agitare nuovamente l’opinione pubblica.
Nel corso del servizio di ieri sera sono state diverse le testimonianze: oltre a quella del giornalista Spagnulo, quella della mamma di Patrizia, Rosanna Nettis, del legale della famiglia Nettis, l’avvocato Giuseppe Castellaneta, e del medico legale consulente di parte della famiglia Nettis, il prof. Pasquale Bacco.
Per la Procura nessuno ha ucciso Patrizia, ma la giornalista si è tolta la vita impiccandosi.
Di parere contrario la famiglia, il cui consulente tecnico di parte, nel corso della trasmissione, ha parlato di “impiccaggione simulata” e “impiccamento incompleto”, delle criticità che evidenzierebbe il cosiddetto “solco dell’impiccamento”, della mancanza sul corpo delle cosiddette “petecchie” ovvero di piccole macchie di sangue. “Sembra un suicidio grossolano” ha spiegato il prof. Bacco, evidenziando anche che non è stata stabilita l’ora della morte, non è stato eseguito un esame tossicologico che sarebbe stato utile a stabilire se la vittima fosse o meno cosciente o fosse o meno drogata al momento della morte, come non è stata eseguita l’autopsia.