L’udienza preliminare si è svolta presso l’aula bunker del Tribunale di Bitonto
BARI – Si è svolta nei giorni scorsi l’udienza preliminare innanzi al Gup del Tribunale di Bari Maria Teresa Romita a carico dei 45 indagati nella inchiesta che, nel luglio di due anni,fa portò alla luce una serie di episodi di truffa compiuti da medici, infermieri e tecnici in servizio presso l’ospedale di Monopoli. Tra questi vi sono anche 4 fasanesi.
All’alba del 18 luglio 2019 i Carabinieri della compagnia di Monopoli diedero esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari – arresti domiciliari ed obbligo di dimora – emesse dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura, nei confronti di personale sanitario (medico, infermieristico, tecnico), amministrativo ed ausiliario in servizio all’ Ospedale “San Giacomo” di Monopoli, responsabile di numerosi fatti di truffa aggravata in danno della ASL Bari, di false attestazioni o certificazioni, di falsità ideologica in atto pubblico (art. 640 cpv. n. 1 c.p., art. 55 quinquies T.U. sul Pubblico Impiego, art. 483 c.p.) connessi all’ allontanamento arbitrario, in assenza di permessi o autorizzazioni, dal luogo di lavoro con omissione dell’ inserimento della scheda magnetica nell’ apparecchio marcatempo, con l’ esecuzione di tali operazioni di registrazione, in entrata e/o in uscita, da parte di soggetti diversi dal dipendente interessato ovvero con la produzione successiva di false dichiarazioni sostitutive.
Agli arresti domiciliari finirono in 13, tra cui la fasanese Giuseppa Meuli di 52 anni, infermiera presso il Reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale di Monopoli.
I provvedimenti di obbligo di dimora, invece, interessarono altre 20 soggetti, tra cui i fasanesi Angela Pantaleo (59 anni), dirigente medico presso l’unità operativa di Medicina del nosocomio monopolitano, e Sante Palmisano (56 anni), autista di ambulanza.
Tra gli indagati vi è anche un quarto fasanese, un tecnico di 47 anni di Montalbano, nei confronti del quale il Gip non emise all’epoca provvedimenti restrittivi ma che fu denunciato.
Il G.I.P. del Tribunale di Bari, nel luglio 2019, aveva accolto le richieste avanzate dalla Procura all’ esito di una complessa attività di indagine svolta dei militari della stazione Carabinieri di Monopoli – anche attraverso il monitoraggio con telecamere degli accessi e delle aree di ingresso dell’ ospedale, in prossimità della apparecchiature marcatempo, oltre che con servizi di osservazione, controllo e pedinamento del personale – ed avviata in seguito a numerose segnalazioni di fatti di “assenteismo” presso la struttura ospedaliera.
Nel periodo di osservazione – nei mesi di ottobre, novembre, dicembre 2018 e gennaio 2019 – erano emerse sistematiche e diffuse condotte di “assenteismo” attuate con l’ arbitrario allontanamento del personale dalla struttura durante l’ orario di servizio, con protrazione dell’ assenza per alcune ore o anche per tempi più limitati, eventualmente ripetuta nel corso della giornata, ovvero con falsa registrazione dell’ entrata e dell’ uscita avvalendosi anche della collaborazione di terze persone (familiari, colleghi o conoscenti) o con la giustificazione strumentale – con false dichiarazioni rese successivamente agli uffici amministrativi – della mancata registrazione in entrata e/o in uscita (avaria della scheda, dimenticanza, smarrimento, etc.), condotte queste ultime ripetutamente e sistematicamente impiegate al fine di impedire il controllo sull’ attività lavorativa effettivamente svolta.
Dalle indagini furono accertate, durante il periodo di allontanamento dal luogo di lavoro, lo svolgimento di attività ed incombenze esclusivamente private (acquisti, consumazioni presso esercizi pubblici, etc.) e, in alcuni casi, anche lo spostamento in località marine, presso le residenze estive.
E’ stato calcolato l’ illecito profitto che ciascuno degli indagati avrebbe procurato a sè con le condotte indicate, corrispondente alla retribuzione indebitamente percepita a fronte di prestazioni di lavoro non effettuate, con conseguente danno per l’ amministrazione pubblica di appartenenza.
Da ciò la costituzione in giudizio quale parte civile della Asl di Bari, nella persona del direttore generale Antonio Sanguedolce, che è rappresentata in giudizio dall’avvocato Giuseppe Modesti
La prima udienza si è svolta lo scorso 21 ottobre presso l’aula bunker del Tribunale di Bitonto in virtù dell’elevato numero di imputati e difensori per poter garantire il rispetto delle norme anti Covid.
Si è trattato di una udienza, comunque, preliminare. Nel corso della udienza, infatti, la Asl di Bari si è costituita parte civile. Di conseguenza i difensori hanno chiesto di poter visionare la costituzione di parte civile e di poter presentare le relative eccezioni processuali sulla stessa. Pertanto è stato aggiornato al 29 novembre prossimo.