Nel sinistro perse la vita il 19enne fasanese Giuseppe Vinci
FASANO – Quanto ipotizzato dai Carabinieri nelle ore successive all’incidente mortale avvenuto all’alba della vigilia di Ferragosto dello scorso anno, lungo il tratto della ex statale 16 tra Pezze di Greco e Montalbano – alle porte della frazione di Speziale – troverebbe pieno riscontro negli accertamenti tecnici che sono stati eseguiti nel corso di questi mesi.
Nelle settimane scorse, infatti, si sono conclusi gli accertamenti tecnici e le indagini relativi al tragico incidente stradale nel quale perse la vita il 19enne fasanese, Giuseppe Vinci, che viaggiava a bordo del suo ciclomotore Piaggio Liberty 50 e si stava recando al lavoro presso un vivaio a Speziale.
Nella vicenda è indagato un commerciante ambulante 60enne di Ostuni il quale, alla guida di un furgone, non si era fermato dopo l’impatto e nelle settimane successive si era costituito ai Carabinieri.
Nei giorni scorsi le indagini sono state concluse. L’indagato ha chiesto di essere interrogato, dopo di che se ci dovesse essere il rinvio a giudizio, prenderà il via il processo a suo carico.
Le risultanze dell’autopsia eseguita sul corpo del 19enne dal medico legale del Policlinico di Bari Liliana Innamorato, incaricato dal sostituto procuratore della Repubblica di Brindisi, Giovanni Marino, titolare del fascicolo di indagine sull’incidente, confermerebbero che il povero Giuseppe Vinci era vivo al momento della caduta con lo scooter e stava per rialzarsi, così come era vivo quando è stato subito dopo travolto e lasciato per strada agonizzante (come tra l’altro dichiarato da alcuni testimoni giunti sul posto).
A quanto pare, inoltre, anche dalle prime risultanze della consulenza tecnica disposta ed affidata dalla Procura all’ing. Maurizio Sagace emerge che il conducente del mezzo che travolse e uccise il 19enne pare viaggiasse ad una velocità superiore al limite consentito e se avesse rispettato i limiti di velocità, sarebbe riuscito ad arrestare il mezzo e ad evitare l’impatto con il povero Giuseppe Vinci. A quanto pare non ci sarebbero dubbi sulle compatibilità tra le tracce del corpo del 19enne lasciate sul mezzo e sotto il mezzo.
Sia l’autopsia che la consulenza tecnica, quindi, confermerebbero pienamente le ipotesi che sin dalle ore successive al sinistro erano state formulate dai Carabinieri della compagnia di Fasano, i quali avevano eseguito i rilievi sul luogo dell’incidente e che avevano ascoltato diversi testimoni. L’ipotesi era che il ragazzo, mentre percorreva intorno alle 5.30 del 14 agosto a bordo del suo ciclomotore Piaggio Liberty 50 la ex statale 16, era caduto dalla moto per cause accidentali: dopo di che una volta rimessosi in piedi era stato travolto da un mezzo che procedeva in direzione opposta, che lo aveva letteralmente falciato e scaraventato ad oltre 40 metri di distanza dalla moto. Mezzo che, però, aveva fatto perdere le sue tracce.
Terminati gli accertamenti tecnici restano ancora delle zone d’ombra sulla dinamica e sui motivi del comportamento del conducente del mezzo, che di certo emergeranno dal lavoro che stanno compiendo gli avvocati Gaetano Giacovazzo e Marino Rubino, i quali assistono la famiglia dello sfortunato 19enne, impegnati sin dalle ore successive al sinistro a far emergere la verità su questo drammatico incidente.