Era finito nei guai nel 2017
FASANO – Marco Sansonetti, noto imprenditore di origini fasanesi salito agli oneri della cronaca anche per essere stato il terzo ed ultimo marito dell’artista italiana Anna Oxa è stato protagonista di una vicenda giudiziaria nella Svizzera italiana che molti organi di stampa hanno riportato, confondendo un arresto preventivo con una condanna.
Sansonetti che dal 2003 ha gestito, diretto e organizzato la sicurezza personale di molti volti noti dello spettacolo non solo in Puglia, nel 2006 è diventato il terzo marito della nota cantante, quando ancora era la sua guardia del corpo, matrimonio durato fino al 2009.
Sansonetti ha sempre operato nel campo della sicurezza e investigazione sia in Italia, sia in Svizzera, dove è riuscito anche ad ottenere un mandato pubblico milionario per la gestione dei centri d’accoglienza dei richiedenti l’asilo.
Mandato milionario a sei zeri finito nel mirino della Magistratura confederata che ha fatto nascere ipotesi di corruzione attiva e concessione di vantaggi a due alti funzionari dello Stato. Inchiesta, questa, terminata nel novembre 2018 con un decreto di abbandono per tutte le parti coinvolte.
Oltre alla vicenda del mandato, Sansonetti nel 2017 è stato coinvolto pure in una operazione di polizia tenutasi in una delle strutture per asilanti da lui gestita. Operazione che lo ha portato anche a dover affrontare una carcerazione preventiva, per non intralciare le indagini dal Ministero pubblico.
I reati ipotizzati inizialmente dagli inquirenti a suo carico erano 14, tra i più gravi figurano il sequestro di persona, la violenza, l’abuso di autorità, l’usura, la truffa, la falsità in documenti, l’appropriazione indebita, l’infrazione alla legge sulle assicurazioni sociali pensionistici, la corruzione e la concessione di vantaggi.
Nel mese di agosto 2019 il procuratore generale del Ministero pubblico di Lugano ha emanato il decreto d’accusa di sequestro di persona e abuso di autorità a tre agenti della polizia Cantonale, scagionando Sansonetti da ogni addebito sull’ammanettamento del minorenne in uno dei centri d’accoglienza del Canton Ticino.
Alcuni giorni fa il Ministero pubblico di Lugano ha fatto cadere le accuse principali nei confronti di Sansonetti, emanato un decreto di accusa a suo carico per soli 3 reati minori.
Aperta, quindi, la strada del processo che il diretto interessato accoglie con soddisfazione: “finalmente potrò difendermi anche da questi ultimi capi di accusa davanti al giudice del tribunale di Lugano. Alla conclusione di tutta questa vicenda giudiziaria non mancherò di richiedere il giusto risarcimento per il danno d’immagine e professionale che mi è stato arrecato in questi anni”, ha dichiarato ai media locali, cogliendo l’occasione per rimarcare che, “fino a condanna definitiva, sussiste sempre la presunzione di innocenza”.