Coinvolti dal dramma Xylella anche numerosi vivai di Fasano
FASANO – Il Coordinamento dei Vivaisti pugliesi, da poco costituitosi e al quale aderiscono numerosi vivai di Fasano e frazione prosegue la protesta relativamente alla emergenza Xylella fastidiosa, il batterio che ha messo in ginocchio sia numerose aziende agricole ma anche numerose aziende vivaistiche.
“Prosegue la protesta dei vivaisti pugliesi a seguito delle dichiarazioni dell’Assessore Regionale Leonardo Di Gioia, all’indomani della riunione tenutasi a Roma tra il Mipaaft ed i Responsabili dell’Osservatorio Fitosanitario Regionale Pugliese – si legge in una nota del Coordinamento dei Vivaisti pugliesi -. Nessuna risposta alle richieste presentate dai vivaisti, pertanto incalzano le proteste per l’impossibilità di produrre e movimentare piante specificate in zona infetta con un passaporto limitato alla suddetta zona, tale da consentire il conferimento del raccolto per vendita e trasformazione ai mercati in cui viene richiesta la tracciabilità obbligatoria, anche a tutela della biodiversità agraria, poi ci sono le autorizzazioni a produrre piantine nei territori delimitati a Xylella in deroga ai vincoli comunitari, possibili grazie a strutture a prova d’insetto vettore, campionamento ed analisi preventiva delle piante prima della vendita, ed attività di monitoraggio delle piante ospiti nei 100 metri dal perimetro degli impianti serricoli, sono i tre requisiti per i quali la discussione in sede capitolina, ha rinviato la discussione per l’ennesima volta al prossimo Comitato Fitosanitario Nazionale, convocato per lunedì 18 febbraio p.v.. Da inizio anno – prosegue la nota – sono già rimasti a casa oltre 1000 operai e circa 10 milioni di euro di fatturato sono andati persi, il tempo delle semine è finito ed insieme ad esso anche il tempo del dialogo, mercoledì 20 si torna a manifestare, andremo a Bari in assessorato da Di Gioia a riprendere le chiavi di 150 aziende vivaistiche pugliesi che abbiamo consegnato nelle sue mani durante la conferenza stampa di lunedì 11 febbraio a margine di una protesta con 1000 operai seduti a braccia conserte sui contenitori inutilizzati in una serra vuota a Monopoli, abbiamo il diritto di lavorare la terra e di coltivare il nostro futuro. Se le risposte del Di Gioia non saranno soddisfacienti, la manifestazione proseguirà fino a raggiungere il Palazzo di Presidenza, così da consegnare le chiavi delle aziende e le lettere di licenziamento al Presidente Michele Emiliano, dopodiché attiveremo un presidio permanente con una nostra delegazione. Vista la gravità di quanto sta accadendo al vivaismo pugliese per colpa dell’immobilismo della politica e dell’amministrazione regionale – conclude la nota -, chiediamo sostegno a tutte le organizzazioni agricole ed ai sindacati a tutela dei lavoratori”.