La risposta al vetriolo del consigliere comunale. L’ira contro il sindaco Zaccaria, tacciato di totale disinteresse nei confronti della problematica
FASANO – “Egregio sindaco, i toni piccati e fuorvianti con cui lei cerca di negare l’evidenza, ancora una volta, sono l’indice di un volersi arrampicare sugli specchi. Perché le sue chiacchiere stanno a zero, e i fatti sono altri – afferma Vito Bianchi, consigliere comunale del Movimento in Comune in risposta alla replica da parte del sindaco Francesco Zaccaria – i fatti dicono che i furti negli appartamenti non sono diminuiti, che la gente vive nel terrore e che lei, con la sua ineffabile maggioranza, ha bocciato, in consiglio comunale, la nostra proposta di ripristinare un distaccamento di forze dell’ordine alla Selva.
Le chiacchiere stanno a zero, egregio sindaco, perché è sotto gli occhi di tutti come il controllo del territorio risultasse molto più intenso (e, magari, per alcuni, anche esagerato) durante il periodo del lockdown, piuttosto che oggi, quando l’emergenza è fortissima. Allora si controllavano ossessivamente i comuni cittadini, con un presidio capillare; adesso, non si riesce a estirpare una qualche banda di malfattori che imperversa ad onta di un mezzo del battaglione San Marco e delle vetture dei carabinieri. Ma lo capisce o no, egregio sindaco, che le persone sono esasperate? Che stanno pensando a organizzare ronde notturne, a difendersi da sé e, con l’esasperazione covata, a rischiare di andare oltre la legittima difesa? Come può continuare a far finta di niente e a pensare di aver fatto il suo dovere così, asetticamente? Un sindaco, un amministratore, dovrebbe curarsi di tutto il territorio, ma alla Selva, lei, cosa sta riservando? Abbandono e degrado.
Il che non si ricava soltanto dal suo atteggiamento pilatesco nell’affrontare un’ondata criminosa che affligge soprattutto le frazioni collinari, ma anche da altri elementi: nel piano triennale delle opere pubbliche sono stati predisposti vari interventi per le località marittime, per Montalbano e Pezze di Greco, per il centro di Fasano, mentre per la Selva non è stato previsto nemmeno un centimetro di rifacimento per le strade, e cioè il minimo sindacale. Lei e la sua maggioranza, egregio sindaco, avete tolto i seggi elettorali alla Selva di Fasano, e chissà se riuscirete a fare in tempo per risistemarli a settembre, dopo le mie ripetute rimostranze in consiglio comunale. Sul Minareto, stendiamo un pietoso velo. E potrei continuare con tanti altri episodi che manifestano il suo totale disinteresse per la collina fasanese.
Guardi, egregio sindaco, proprio perché io risiedo, e orgogliosamente, alla Selva, posso davvero, dati alla mano, testimoniare dell’indifferenza mostrata da lei e dalla sua amministrazione verso una località che, altrove, amministratori intelligenti e illuminati avrebbero portato su palmo di mano. Lei, invece, ha condannato la Selva all’avvilimento. Faccia una cosa: se le pesa così tanto interessarsi della Selva, se ne liberi, avvii l’iter per cederne il comprensorio ad altro Comune limitrofo. Siamo certi che la collina fasanese, con chi la abita, ne trarrebbe giovamento. Lei si libererà della Selva, e noi di lei. Saremo felici tutti. E almeno questo risultato lo avrà prodotto”.