L’emergenza da Coronavirus mette in agitazione i proprietari delle attività commerciali
FASANO – Si è tenuto l’altro ieri (giovedì 9 aprile) su tutto il territorio nazionale, un flash mob di protesta con l’apertura simbolica delle attività commerciali e l’affissione di un manifesto di denuncia. É stato organizzato a Fasano, Ostuni e paesi limitrofi, con l’azione e la unione di esercenti raggruppati nel movimento civico “VRPI – La vera rivolta della partite iva”, unitamente ai referenti VRPI di ogni regione d’Italia e ad altri gruppi spontanei di categoria provenienti da tutta la nazione, in collaborazione altresì con il movimento D508.
Il tutto è nato per denunciare “il totale abbandono delle istituzioni -sottolineano gli esercenti in un comunicato stampa – e lo smascheramento delle insidie che si celano nei vari decreti “Cura Italia” e “Salva Imprese”.
La protesta è testimoniata dall’infinità di fotografie che giungono da tutti Italia da parte di esercizi aperti per protesta – sottolineano i rappresentanti del movimento – e reperibili anche sul gruppo Facebook che ha raggiunto quasi 3 mila membri.
Riteniamo giusto e indispensabile fermare le nostre attività per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19 – affermano – ma lo Stato non può continuare a non considerare le partite iva che saranno pesantemente colpite da una crisi economica senza precedenti.
Riteniamo che il Decreto cura Italia e i successivi, siano assolutamente inefficaci, anzi ulteriormente azione di indebitamento. Molte attività non riapriranno e molte altre falliranno nei mesi successivi.
Chiediamo con forza azioni mirate e concrete a salvaguardia delle nostre attività e dei nostri dipendenti.
Siamo allo stremo delle forze, ma pronti a ripartire con il consueto impegno e sacrifico, per rilanciare l’economia italiana. Ma non possiamo continuare a tollerare silenziosamente gli annunci di aiuti economici alle aziende, che nella realtà sono un ulteriore indebitamento per pagare le tasse sospese e rinviate”.
Mi associo alla protesta. Io e mia moglie siamo due autonomi. Mia moglie parrucchiera con l’attività ferma sta avendo problemi con la banca. Carta di credito rientrata e conto corrente in rosso. La banca ha subito applicato more e penalità. Le utenze pagate in parte perché non sanno dirci nulla sulla sospensione. Indennità 600 € richiesta già il primo aprile e ancora non ricevute. Ma è normale che l’istituto bancario applichi penalità e more senza attendere almeno un periodo di riattivazione del lavoro??