Ma il sindaco frena: «O si aumenta l’imposta di soggiorno o si aumenta l’IMU»
FASANO – Si è conclusa pochi minuti fa la manifestazione indetta da Federalberghi e che ha coinvolto molti operatori turistici del territorio, gestori delle strutture e dipendenti, per chiedere l’annullamento delle scelte deliberate dalla Giunta Zaccaria riguardo all’aumento e all’estensione della tassa di soggiorno.
Una manifestazione pacifica, che non ha destato nessun tipo di problema relativamente all’ordine pubblico, e che ha visto una interessante partecipazione.
Quello che hanno richiesto gli imprenditori del settore turistico, per mezzo del presidente di Federalberghi Pierangelo Argentieri, è nell’ordine: ripristino della tassa di soggiorno alla situazione precedente, prima che il Consiglio comunale approvasse l’estensione a tutto l’anno; istituzione di un tavolo di confronto tra Amministrazione e tutti gli operatori; ed infine una migliore gestione delle risorse, che siano indirizzate ai servizi al turismo e non «per riempire buchi di bilancio» come hanno osservato alcuni imprenditori di settore.
Il sindaco ha poi ricevuto una delegazione di operatori e dipendenti, che hanno potuto esporre quello che già avevano comunicato nei giorni scorsi tramite la stampa locale.
«Quest’anno – ha ribattuto il primo cittadino – abbiamo subito una scelta del Governo che ha ingessato la nostra capacità di autogestione e ci ha obbligato ad una scelta netta: pena il “default”. La tempistica non è dunque compatibile con le esigenze. L’anno scorso abbiamo incassato 85 centesimi di euro per ogni presenza turistica: per questo ci siamo trovati difronte ad una scelta netta. O aumentavamo l’IMU, anche agli operatori, o la tassa di soggiorno.
Sembrerebbe, senza voler creare nuove frizioni con voi (gli operatori, ndr) tramite il nostro nuovo sistema gestionale, che ci siano tante strutture che non si sono neppure registrare al nostro portale, e che dunque ci sia una enorme evasione. So che per il turismo non abbiamo fatto molto, ad ora, ma so che stiamo facendo un’opera di bonifica al momento. Per questo vi chiedo di avere fiducia. È un lavoro che sta andando nella direzione di voler abbassare ulteriormente le tasse, compresa quella di soggiorno.
Le tariffe e l’applicazione della tassa di soggiorno potranno essere ritoccate, ma non ora, altrimenti rischiamo il default del bilancio. Il buco creato da Tricom per i fondi di dubbia esigibilità ci ha costretto a questa scelta.»
I lavoratori però contestano l’utilizzo della tassa. Il sindaco risponde loro che «il Comune usa la tassa esattamente come prevede la norma.»
Dello stesso parere non è l’ex primo cittadino, Lello Di Bari, che fa notare come nel Bilancio di previsione che sarà approvato nell’imminente Consiglio comunale di domani, sia stata previsto un gettito pari a un milione e 250 mila euro per quanto riguarda la tassa di soggiorno. Di questa somma, però, 776mila euro saranno destinati alla pubblica illuminazione com’è previsto dalle tabelle delle entrate e delle spese. «Com’è possibile – afferma Di Bari – aver parlato di efficientamento energetico e di risparmio, e di voler addirittura prendere parte della somma spettante alla ditta che gestisce la pubblica illuminazione direttamente dal gettito dell’imposta di soggiorno? Questa è una cosa grave.»
In piazza era presente anche l’ex assessore al Turismo, Leo De Leonardis. «È davvero impensabile governare una città senza confronto o confrontandosi su scelte già prese, senza considerare progetti e soluzioni. Vanno ristabiliti i rapporti con attività produttive e operatori turistici – afferma l’ex assessore – e in tal senso mi aspetto un intervento del sindaco che escluda gli aumenti su pacchetti già venduti, e magari che si apra un confronto sulla destinazione della tassa dove sarebbe opportuno anche dar seguito alla progettualità che si ha di una Fasano migliore. Un regolamento taxi, zone ztl soprattutto nelle frazioni marinare, piste ciclabili con vernice in Fasano centro e frazioni, bagni pubblici lungo la costa e abbattimento delle barriere architettoniche. Non si può proprio parlare di turismo se non abbiamo neanche all’ingresso della città un cartello con su scritto ‘BENVENUTI A FASANO’.»
«Ho deciso di scendere in piazza al fianco dei nostri imprenditori e di tutti i dipendenti delle strutture turistiche. Discuto e mi confronto con loro – afferma Laura De Mola, anche lei presente tra gli imprenditori – lo faccio quotidianamente, continuo a farlo oggi. Il turismo è il motore dell’economia del nostro paese. Ci abbiamo impiegato anni per rendere Fasano regina del turismo pugliese: qualcuno ci ha messo il tempo di una votazione in Consiglio comunale per distruggere tutto.»
Durante l’incontro tra gli operatori ed il sindaco Zaccaria, c’è chi ha chiesto al sindaco di «prendere le distanze da qualche giornalista che si prende la briga di aizzare la città contro gli imprenditori ed i lavoratori e lo fa usando il logo del Comune di Fasano a mezzo Facebook».
Il sindaco ha fatto sapere che non si può operare diversamente da come è stato fatto. Tuttavia ha richiesto una settimana di tempo per effettuare delle verifiche tramite il software di gestione che controlla le entrate fiscali. Gli operatori turistici si dicono insoddisfatti per non essere riusciti a far fare un passo indietro all’Amministrazione ma fiduciosi che si possa trovare un punto di incontro. Al momento tutto resta così com’è.
«Ci pensano dopo tre anni e mezzo ad aumentare la tassa – sbotta la proprietaria di un frantoio locale – e non si rendono neppure conto del danno che può subire tutta la filiera produttiva e non solo le strutture alberghiere. Così muore il turismo.»
Intanto Federalberghi ha fatto sapere che formalizzerà la richiesta di Annullamento delle scelte prese dal sindaco e dalla sua maggioranza.