La guida propone 830 ristoranti diffusi in tutta Italia
FASANO – Il ristorante “Due Camini”, all’interno di Borgo Egnazia di Savelletri di Fasano, è stato riconfermato all’interno dell’edizione 2021 della guida ai ristoranti di “Identità golose”, che si può consultare da tutti e in forma gratuita, ormai dal 2015, online: una svolta che allora significò aprirsi al futuro, allargare il pubblico a cui la guida poteva parlare, rendere più̀ dinamiche e sempre aggiornate le schede dei ristoranti. Oggi, in un mondo ribaltato dalla crisi pandemica, significa poter intervenire con aggiornamenti e con l’implementazione dei dati in tempo reale.
L’edizione 2021 della guida propone 830 locali tra cui 118 novità: sul totale dei ristoranti recensiti, 57 sono guidati da chef under 30 e, più̀ in generale, nelle cucine della metà dei ristoranti in guida troviamo chef con meno di 40 anni, come nel caso dei “Due Camini” di Fasano, diretto dal pugliese Domingo Schingaro. Nella guida non mancano, ovviamente, i ristoranti pugliesi con 31 città coinvolte e, per la provincia di Brindisi, spiccano, oltre ai “Due Camini”, anche “Casale Ferrovia” e “Già sotto l’arco” di Carovigno, “Cibus” di Ceglie Messapica, “Luppolo&Farina” di Latiano e “700 Paragon” di Ostuni.
Alla redazione dei contenuti hanno partecipato 85 collaboratori coordinati dal curatore Paolo Marchi e dal caporedattore Gabriele Zanatta. Insieme hanno contribuito a dare corpo ad una nuova edizione che contiene tante nuove informazioni pensate per chi oggi sceglie di consumare un pasto fuori casa come, ad esempio, quali locali offrano tavoli all’aperto o quali siano i ristoranti che hanno attivato i servizi delivery e asporto.
Ecco la recensione di “Identità golose”: “Nel borgo dei desideri il lusso è cosa altra dal chiasso sfarzoso a cui l’apparato di luoghi comuni legato a questa parola, istintivamente rimanda. È nelle linee essenziali delle architetture, che mimano esplicitamente quelle delle architetture rurali di Puglia senza farne il verso. È nella quiete del paesaggio agricolo. È nel riserbo inviolabile che protegge le fughe dal mondo delle celebrities, e le celebrities lo sanno. L’armata a servizio si muove su passi felpati, e l’ospitalità diventa cura, dalle privatissime colazioni in camera alle feste di piazza. Sono le coordinate di un microcosmo che si riflettono nella cucina di Domenico Schingaro, capitano al comando di tutta la flottiglia dei sei ristoranti di Borgo Egnazia, tagli sartoriali concepiti per diversificare l’offerta. Ma è sotto l’insegna ammiraglia dei “Due Camini”, che il cuoco esprime compiutamente la terra da cui attinge materia e intuizioni, e dunque sé stesso. Riso olio pane e pomodoro. Cavolo cappuccio miso di lenticchie e tartufo nero. Agnello murgiano sedano cipolla e pomodoro. Tre piatti che esemplificano un’intera visione, comprensiva di Radici, Puglia e Mediterraneo, le tre sezioni che scandiscono altrettanti menu”.
«Ringrazio Paolo Marchi ed “Identità golose” – afferma l’executive chef Domingo Schingaro –, i primi a riconoscere il lavoro di ricerca e di riscoperta del territorio che il ristorante “Due Camini” e Borgo Egnazia si pongono come obiettivo. È un privilegio essere riconfermati all’interno della guida 2021 che fa della mancanza di una classifica vera e propria il suo punto di forza. All’interno della guida di “Identità golose” ci sono solo ristoranti segnalati e questo è dimostrazione di fiducia verso gli affezionati della guida stessa. Credo che questo sia uno strumento assai democratico di una guida gratuita e che è possibile consultare online da chiunque, un viaggio in Italia e nel mondo senza classifiche, basato sulle esperienze del critico gastronomico».
Della squadra dei “Due Camini”, guidata dall’executive chef Schingaro, fanno parte il sous-chef Angelo Convertini, il pastry-chef Tiziano Mita, il maître Nicola Loiodice e il responsabile cantina Giuseppe Cupertino. La riconferma nella guida 2021 di “Identità golose” è anche frutto di un lavoro per sottrazione, un lavoro corale che include una rete di 50 piccoli e piccolissimi fornitori. «Senza nessuna retorica, che non mi appartiene, ma fanno parte a pieno titolo della mia brigata. È una relazione costante di mutuo soccorso».
Recensione che si conclude così: “Un’alleanza sentimentale che dà tepore ai piatti, finiti con mano elegante e verace insieme, inconfondibile firma di Schingaro”.