I parenti del fasanese che perse la vita nel tragico incidente aereo adesso chiedono l’intitolazione di una via o una piazza qui a Fasano
FASANO – Sono trascorsi quasi 16 anni dal tragico incidente aereo Bari-Djerba (Tunisia) in cui persero la vita sedici passeggeri, tra i quali il fasanese Raffaele Di Tano. L’aereo cadde in mare, a Capo Gallo, nei pressi di Palermo, per un problema di carburante. Le targhe dedicate alla loro memoria sono oramai divelte e quel luogo in cui sono state sistemate, in Parco Perotti a Bari, è diventato un accumulo di sporcizia, una zona indecorosa.
Ai piedi della stele (che ricorda la disgrazia) fu collocata, qualche anno fa, una targa in cui si ricordava quello che era accaduto. Nel parco ci sono anche 16 ulivi dedicati alle vittime, sotto i quali erano state posizionate altre targhe con i loro nomi e le età. Quasi tutte sono rotte e quelle che non lo sono, si sono staccate dal piedistallo. Ma quello delle targhe non è l’unico problema: quello è diventato un luogo di sporcizia, indecoroso.
«Tutto questo è scandaloso – affermano Flora Lacatena e Mariagrazia Di Tano, moglie e unica figlia di Raffaele, anch’esse su quell’aereo, sopravvissute a quel terribile incidente –, non è concepibile questo scempio. Noi, membri dell’associazione “Disastro aereo Capo Gallo 5 agosto 2005”, ci siamo confrontati e abbiamo sollevato questa situazione all’Amministrazione comunale di Bari. Non abbiamo la possibilità di portare un fiore in quella zona, ci sono sterpaglie, rifiuti di ogni genere. Le targhe sono quasi tutte distrutte. Mio fratello, che sa dove è posizionata la stele, ha avuto problemi nel cercarla, era ricoperta da erbacce e arbusti». Alcuni parenti delle vittime hanno recuperato le targhe e le hanno portate a casa.
«Siamo dell’avviso – riprendono i parenti di Raffaele Di Tano – che questa tragedia debba essere ricordata degnamente, deve rimanere nella memoria di tutti, affinché non capiti più una cosa del genere. Capiamo che le Amministrazioni comunali sono prese da altro in questi mesi, ma non crediamo serva un impegno così gravoso nel curare il decoro di questi luoghi della memoria. L’ex sindaco Emiliano, ora presidente della Regione, ci è sempre stato vicino e ci ha sostenuti, vorremmo che questo interesse proseguisse negli anni. Se ripulire quell’area di Bari è un problema, siamo disponibili affinché la stele venga spostata in un luogo più curato».
Raffaele Di Tano, istruttore di scuola guida molto conosciuto in città per la sua professionalità e bontà d’animo, nonostante la sua riservatezza, meriterebbe di essere ricordato anche a Fasano. La figlia Mariagrazia si direbbe felice se l’Amministrazione comunale dedicasse una via o una piazza a suo padre Raffaele, come è stato fatto per altri cittadini fasanesi che hanno perso la vita in maniera così tragica. Ne ha parlato col sindaco Francesco Zaccaria e la volontà da parte dell’Ente comunale pare ci sia.