Dura nota del responsabile provinciale Cattolico
FASANO – Dopo la Cisl (leggi QUI), è il Coordinamento provinciale del Csa a intervenire nella spinosa questione che vede contrapposti molti appartenenti alla Polizia locale di Fasano al comandante del Corpo, Luigi Vella, e alla Amministrazione comunale.
È dell’altro giorno un’altra nota al vetriolo inviata dal responsabile provinciale del Csa Pasquale Cattolico, al prefetto di Brindisi, Umberto Guidato, al sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, al segretario generale, Alfredo Mignozzi, e all’assessore alla Polizia locale, Luana Amati.
“Nonostante le numerose delegazioni trattanti – scrive Cattolico nella nota – non si riescono a risolvere i numerosi problemi che affliggono il Corpo di Polizia Locale del Comune di Fasano, anzi con l’arrivo del nuovo Comandante la situazione si è aggravata e tra gli ultimi motivi rientra la discussione del Regolamento della Polizia Locale e in particolar modo l’assegnazione dei distintivi dei gradi al personale dipendente”.
E poi Cattolico nella nota entra nello specifico.
“Si è cominciato con declassare di fatto il Corpo di Polizia Locale di Fasano togliendo il Dirigente e sostituendolo con una posizione organizzativa, in palese violazione alla della L.R. Puglia sulla polizia locale n. 37 – scrive Cattolico -. Ridetto illegittimo declassamento del Corpo di Polizia Locale del Comune più popoloso della provincia di Brindisi dopo il capoluogo, ha generato confusione sull’adozione di diversi atti amministrativi che sono di stretta competenza della sfera dirigenziale, determinando di conseguenza dubbi di legittimità, oltre che sugli stessi atti che hanno portato alla nomina del nuovo comandante, anche su tutti quelli che da esso ne derivano. Si cerca di stravolgere gli accordi raggiunti in sede di delegazione trattante, i progetti non si portano in discussione, ridimensionando il ruolo del sindacato e d’imperio si emanano provvedimenti senza alcuna contrattazione o confronto, mortificando di fatto i lavoratori”.
Nel prosieguo della nota, il responsabile del Csa va giù duro.
“Ma il paradosso si è verificato nell’ultima Delegazione trattante del giorno 06 luglio 2020 dove si chiedeva un confronto per il regolamento della Polizia Locale e in particolare per l’attribuzione dei gradi – si legge nella nota -. In un solo colpo il Comandante ha cancellato la carriera lavorativa di tutto il personale della Polizia Locale del Comune di Fasano azzerando, con interpretazione personalissima, i gradi di maresciallo già conferiti con atti che avevano prodotto nel tempo i propri effetti. Il Comandante, sempre con interpretazione personalissima, rilevava che gli atti di nomina dei marescialli fatti da più di quindici anni erano nulli, in quanto inficiati da non ben definiti vizi, senza tener conto della tempistica per l’annullamento degli atti amministrativi, si arrogava il diritto di interpretare, annullando tali provvedimenti. Questa situazione di fatto faceva retrocedere i marescialli e titolari della qualifica di ufficiali di Polizia Giudiziaria a semplici agenti di Polizia Giudiziaria, invocando il regolamento di polizia Regionale n.11 del 4 aprile 2017. Tale interpretazione di fatto ha annullato i diritti quesiti dei marescialli, alcuni dei quali hanno avuto anche incarichi temporanei di Comandante del Corpo”.
Tutto ciò, secondo Cattolico, “parificherebbe, di fatto, tutte le figure professionali degli agenti di Polizia locale afferenti la categoria C, determinando, all’interno del Corpo, un inevitabile rischiosa anarchia gestionale, che drasticamente si tradurrebbe in disservizi alla collettività, in un contesto sociale già fortemente provato dall’odierno stato emergenziale pandemico e dall’atavica mancanza di personale”.
E “porterebbe alle fantomatiche scuole regionali di Polizia Locale più lavoratori possibili”.
E proprio sulle scuole regionale di Polizia locale, Cattolico evidenzia che “per la frequenza ai corsi regionali delle nuove scuole, si dimentica però di dire che ad oggi passati tre anni, non sono ancora operative, e chissà quando partiranno, considerato che in tutta la Puglia si sono create delle situazioni ambigue che stanno portando i lavoratori della Polizia Locale ad interminabili contenziosi. La partecipazione ai nuovi corsi regionali dovrebbe servire e dare la possibilità del riconoscimento dell’anzianità pregressa, ma non si comprende quando tutto questo si possa realizzare, e soprattutto bisogna comprendere come chiedere ai lavoratori ultrasessantenni e vicini alla pensione di frequentare le scuole per avere quel riconoscimento già in loro possesso. Inoltre – si legge ancora nella nota -, non si considerano i corsi regionali con esame finale fatti negli anni passati, è come dire che un titolo acquisito nel tempo, invecchia e si annulla”.
“Tale situazione sta mortificando i più anziani che con tanta dedizione e abnegazione hanno retto da sempre le sorti del Comando di Polizia Locale del Comune di Fasano, garantendo ordine e tranquillità anche in occasione dell’emergenza sanitaria covid-19”, conclude Cattolico che “precisa inoltre che uno stato di agitazione proclamato da un Sindacato non firmatario del CCNL, a seguito di una non ben definita assemblea, non ha coinvolto tutto il personale della Polizia locale ma solo un gruppo che conta solo circa il 20% dei lavoratori dello stesso settore, che per caso,hanno tutti gli interessi ad azzerare le funzioni dei già marescialli”.
Una ulteriore gatta da pelare, dunque, per l’Amministrazione comunale fasanese, chiamata a trovare una soluzione che porti tranquillità all’interno della Polizia locale.
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