
Una lettera in cui la sorella della sposa spiega che tutte le dicerie sono infondate
FASANO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Rosa Crescenza, cittadina fasanese che risponde alle questioni in merito ad un matrimonio a Fasano avvenuto il 15 dicembre.
“Gentile Direttore, approfitto dello spazio che mi concede sul suo giornale per fare alcune precisazioni sul “matrimonio dei POSITIVI”. Sono la sorella della “sposa positiva” e sono positiva anch’io.
I casi di Covid come è stato scritto altrove, sono lievitati in modo esponenziale ma sicuramente non a causa del matrimonio di mia sorella. Nessuna sposa è salita febbricitante sull’altare, nessuna sposa il giorno del matrimonio ha fatto un tampone, poiché godeva di ottima salute e di conseguenza, non essendoci nessun decreto che imponesse di fare un tampone prima di un evento privato, nessuno quel giorno l’ha fatto. Nessuno tranne un’invitata, che mentre si recava in chiesa è stata coinvolta in un incidente stradale e recandosi in ospedale per i dovuti accertamenti, è stata sottoposte ai tamponi COVID, come da procedura.
La stessa ha pubblicato persino su facebook l’esito del suo tampone, per combattere le dicerie del paese. Il nuovo decreto per il contenimento della diffusione della pandemia è entrato in vigore solo successivamente al quindici dicembre.
Il tam-tam di voci si è propagato in città, ma come sempre di voci false e pettegolezzi.
Il giorno 17 dicembre, esattamente due giorni dopo il lieto evento, un’invitata si è sottoposta al tampone antigenico per poter rientrare a lavoro e ha scoperto la sua positività. Di conseguenza, ha subito allertato la sposa, la quale per il bene e per la salute di tutti gli invitati ha subito effettuato un test rapido con il marito, e scoprendosi anche loro positivi ha inviato un messaggio WhatsApp a tutti i presenti al matrimonio, per avvertirli del possibile contagio.
Sua figlia, di sette mesi, contrariamente alle voci di popolo, ad oggi fortunatamente è ancora negativa. Nessuna positività è stata riscontrata dall’acconciatrice della sposa, la quale si è sottoposta a numerosi tamponi come da protocollo, ed è sempre risultata negativa.
La corsa al tampone c’è stata, perché ognuno ha voluto accertare la sua positività o negatività e ha voluto agire responsabilmente, isolandosi per tutelare la propria famiglia e il proprio posto di lavoro; contrariamente a quanto si dice in giro, ovvero che si sarebbe trattato di un matrimonio di “positivi consapevoli”.
Il contagio è stato favorito dal fatto che la variante Omicron corre veloce, non solo a Fasano, ma in tutto il mondo. Stiamo assistendo ad una crescita vertiginosa dei contagi con record di infezioni giornaliere in diversi Paesi. Ancora una volta ci troviamo di fronte a tante false notizie costruite per chiacchierare su un evento che avrebbe dovuto essere lieto ma che a causa di queste fake news prende i caratteri di un tragico episodio. Un massacro. Siamo in una PANDEMIA MONDIALE e dopo due anni i malati di COVID vengono ancora additati sui social e sui giornali come untori da un’isteria collettiva che non conosce pietà né ragione.
Perché c’è un male peggiore del coronavirus, che si diffonde più velocemente ed è difficile da estirpare. Si nutre di ignoranza e faciloneria, di stereotipi e sensazionalismi. Colpevolizzare le vittime del virus non ci aiuterà.
Come al solito solo tante false notizie per creare audience e da parte nostra solo tanta rabbia nel leggere pettegolezzo e poca solidarietà per i coinvolti. Ci vuole garbo per restare cortesi in situazioni maligne, per tanto ci auguriamo che il tempo vi insegni ad essere più empatici e rispettosi gli uni degli altri.”