I titolari delle strutture fiduciosi per la ripartenza ma si sfogano: «Tenerci chiusi un errore»
FASANO – Nel decreto legge, approvato lunedì scorso dal Governo Draghi, è previsto – tra gli altri provvedimenti – una anticipazione sulla data delle riaperture delle palestre. Difatti, da una prima ipotesi, che la prevedeva dal 1° giugno in zona gialla, si è passati alla decisione che stabilisce una riapertura dei centri sportivi e fitness anticipata a lunedì prossimo 24 maggio.
Si dovrà, in ogni caso, sottostare a diverse limitazioni per ottemperare alle vigenti normative per il contenimento del contagio da Covid-19: il numero delle persone che possono entrare in palestra va calcolato dividendo i metri quadrati della struttura per 10 e si dovrà mantenere una distanza non inferiore ai due metri; è previsto l’obbligo di misurazione della temperatura all’ingresso ed è necessario differenziare i percorsi di entrata e di uscita. Bisognerà, inoltre, indossare sempre la mascherina fino al momento dell’esecuzione dell’esercizio ed in più si dovrà arrivare già vestiti in tenuta sportiva e utilizzare gli spazi comuni il meno possibile: infatti l’utilizzo degli spogliatoi e delle docce non sarà consentito.
«Manca finalmente poco alla riapertura delle palestre (salvo imprevisti) e ci stiamo preparando al meglio – afferma Angelo Caramia, titolare della “Handstand Gym Wta Functional Training Fasano” di via Sant’Oronzo –. Certo, in piena estate si suderà il doppio, ma credo che la voglia di allenarsi e di rimettersi in forma prevarrà sul resto. Con questo pensiero, noi titolari di palestre e centri fitness ci stiamo “auto-motivando” per far partire un settore che purtroppo, in questo periodo, ha subito un forte calo e ha dovuto reinventarsi con soluzioni alternative (lezioni online e outdoor in zona gialla) per non perdere il contatto con i propri atleti».
E prosegue: «I protocolli per la riapertura prevedono un numero d’ingressi ad intervalli di tempo in proporzione allo spazio che si ha a disposizione. Nella mia palestra – prosegue Angelo Caramia –, avendo una sala di 70 metri quadri, potrò far entrare un massimo di otto persone ad ora, essendo la mia attività focalizzata su lezioni di gruppo. Ogni atleta, nella sua ora, avrà a disposizione uno spazio ben preciso e degli attrezzi che, durante l’allenamento, non potrà scambiare con nessun altro partecipante alla seduta. Siamo pronti a rispettare tutte le accortezze possibili pur di lavorare e continuare a trasmettere la nostra passione, con la speranza che tra qualche mese non esca l’ormai tristemente famoso Dpcm che ci condanni all’ennesima chiusura. Lo sport è salute, benessere ma soprattutto prevenzione».
Molto entusiasta anche Simone Gallo, titolare della “Gym Moving Club Fasano” di via De Deo. «Sta per arrivare il momento della riapertura delle palestre. Sinora, infatti, nonostante il ritorno in zona gialla, i titolari hanno potuto accogliere nei loro locali soltanto gli atleti agonisti. Ci faranno riaprire – afferma – in un periodo dell’anno in cui il nostro settore lavora meno (l’estate, ndr): sarà come aprire uno stabilimento balneare nei mesi di settembre, ottobre e novembre; durante l’ultima apertura c’è stato il tempo per riorganizzarci, acquistare un’app per le prenotazioni e far entrare psicologicamente le persone nel mood di ritornare ma poi abbiamo richiuso subito».
Le norme prevedono, tra le altre cose, il divieto di utilizzo di docce e spogliatoi. «Il mancato utilizzo – riprende Simone Gallo – significa limitare ancor di più le presenze, lasciando una fascia altamente limitata che riguarda quasi esclusivamente chi ha molto tempo libero (per lo più casalinghe e giovani), ma il problema grosso saranno i voucher: chi ha pagato un abbonamento per intero ha diritto a un recupero sotto forma di voucher, dunque il flusso di cassa sarà inesistente per i primi mesi. Tantissime palestre non hanno la possibilità finanziaria di potersi mantenere e dunque di riaprire; dal Governo non cerco i ristori, ma vorrei che ci facessero aprire con sicurezza senza creare panico, come dicono di andare in vacanza ma in sicurezza in Italia, idem torniamo in palestra in sicurezza, perché è un luogo sicuro».
Entusiasmo, ma al tempo stesso apprensione sul futuro. «È stato un periodo abbastanza impegnativo, che tutti conosciamo e vissuto in maniera diversa, ma lo abbiam percorso e ancora lo stiamo percorrendo con la giusta cautela, perché “il nemico invisibile” gironzola ancora e soprattutto non si vuol cadere nuovamente in quello che ha portato a chiudere per un lungo periodo attività come la nostra». Lo affermano Giuseppe e Angelo Palmisano, titolari della Authentic Gym di corso Garibaldi. «Ci sentiamo un tantino stanchi e incompresi, come se fossimo la massima forma di contagio, anche se i numeri sono stati a nostro favore, ma mai presi in considerazione. Abbiamo accettato la decisione di metterci in standby per il bene di tutti e, con i pochi aiuti economici che ci son arrivati, abbiamo alimentato la speranza e in qualche modo ci siam fatti coraggio».
E proseguono: «A parer nostro, chiudere le palestre è stata una grandissima cavolata, perché anche l’idiota del villaggio sa che per aumentare le difese immunitarie e aiutare lo stato mentale delle persone, il movimento è fra le migliori “medicine”. Ma abbiamo accettato ed aspettato e, con spalle larghe e testa alta, in qualche modo riprenderemo a fare quello che più ci riesce, far stare bene con sé stessi, lo sport è un diritto dell’uomo».