Il Circolo della Stampa ha festeggiato ieri il Santo Patrono dei Giornalisti
MONTALBANO – Proclamato santo nel 1665 da Papa Alessandro VII e “Patrono dei giornalisti” da Papa Pio XI nel 1923, in occasione del 300° anniversario della morte avvenuta invece nel 1622, San Francesco di Sales viene ricordato e onorato il 24 gennaio e ieri anche il Circolo della Stampa “Secondo Adamo Nardelli” di Fasano ha festeggiato la ricorrenza.
Dal 1993 i giornalisti fasanesi si ritrovano per la santa messa che ieri è stata celebrata a Montalbano nella chiesa di Maria SS. del Pozzo e presieduta da don Gianluca Dibello il quale, durante l’omelia, ha ripercorso la storia del santo divenuto punto di riferimento per i giornalisti cattolici. «Il giornalista è servo della verità che nella sua missione, per mezzo della sua penna, deve cercare e promuovere per il bene comune».
Una liturgia che ha rappresentato anche un momento di riflessione sull’operato dei giornalisti, ricordando quelli che hanno perso la vita proprio durante la loro “missione”.
Dopo la benedizione degli strumenti di lavoro degli operatori dell’informazione, la parola è passata al direttore della nostra testata Giannicola D’Amico che ha colto l’occasione per salutare e ringraziare i presenti, sottolineando come l’informazione locale sia sempre più attenta al centro e alle periferie coprendo interamente tutto il territorio fasanese.
«Bisogna pagare un prezzo per la verità: chi è morto sul campo, chi vive sotto scorta. Non è facile dire la verità – ha aggiunto successivamente Franco Lisi, presidente del Circolo della Stampa e decano dei giornalisti fasanesi – Questo è un mestiere bellissimo ma da portare avanti con lo spirito di sostegno della verità. L’obiettivo del Circolo per quest’anno è di rivolgersi ai giovanissimi e sostenere le loro iniziative coinvolgendoli, abituandoli e educandoli alla verità».
Al termine della celebrazione eucaristica, si è lasciato spazio alla musica con l’esibizione del Quartetto “Mariane Sonorità” dell’Associazione Culturale “Ignazio Ciaia” di Fasano che eseguito alcuni inni dedicati alla Santa Vergine. Silvestro Sabatelli, Eligio Colucci, Piergiuseppe Pace e Pantaleo Rizzo hanno allietato il pubblico con “Ave Maria dei boschi”, “Madre fiducia nostra” di Frisina, “Ave Maria” di Schubert, terminando con “Ave Maria” di Angelo Angelini, brano eseguito per la prima volta in assoluto, scovato dalla stessa banda fasanese.
«Abbiamo bisogno di sapienza per accogliere e creare racconti belli, veri e buoni. Abbiamo bisogno di coraggio per respingere quelli falsi e malvagi» (Papa Francesco).