Per tutti era “don” Peppino, nonostante avesse lasciato l’abito talare da oltre due decenni
FASANO – La città di Fasano perde un’altra figura importante del panorama culturale e intellettuale: Giuseppe Sannolla, figura notissima ai fasanesi per la grande cultura compendio di conoscenze acquisite tramite studi in medicina, filosofia, teologia e ricerche personali in psicologia, psicanalisi, esegesi ed ermeneutica in campo biblico.
Era conosciutissimo anche per aver il servizio sacerdotale svolto sino al 2000 quando, parroco di Savelletri, lasciò l’abito talare.
Costruttivamente critico, persona estremamente intelligente, affrontava le situazioni con onestà intellettuale, fermezza nelle proprie convinzioni, ma anche con grande ironia. Nato nel 1940, dopo la maturità ha studiato Medicina e Chirurgia all’Università di Bari, e Filosofia e Teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, dove ha conseguito la Licenza in Teologia. Il 12 agosto 1971, venne ordinato sacerdote; ha insegnato Religione in vari istituti e ha collaborato a livello regionale nell’ambito della Pastorale Sanitaria. Trasferitosi ad Assisi, dopo aver lasciato il sacerdozio, si sposò civilmente.
Tornato a Fasano si è affacciato al mondo dei social divenendo animatore di alcune pagine e rubriche che hanno arricchito la comunità cittadina di storie, testimonianze e ricordi, fino alla recente iniziativa di fondare un’associazione che si occupa di dialetto fasanese, ”L’Accademia da Cicuredd”.
E’ stato autore di numerose pubblicazioni, saggi e libri che vanno dall’autobiografia alla ricerca storica, etica, narrativa e teologia. Tra le ultime pubblicazioni ricordiamo: “Assisi. Città del Re bambino e del Cavaliere Santo”, ed. Schena, Fasano 2022; “Racconti di un fasanese. Tra cronaca e storia”, ed Schena, Fasano 2022; “Ecce Homo. Nell’umanità di Gesù si rivela la vera natura dell’uomo”, ed. BookSprint 2022.
Solo poche ore prima della morte aveva pubblicato sulla pagina “Ti racconto: Fasano” un post dedicato proprio al dialetto e al suo valore culturale “quale scrigno che conserva storia, usi e valori della comunità che lo parla”. E proprio sui social si è diffusa la notizia della sua morte che ha fatto presto il giro della città e che ha suscitato unanimi sentimenti di dispiacere e di cordoglio.