Con la celebrazione è stato dato l’avvio ufficiale al ministero pastorale di don Francesco Sabatelli nella parrocchia di Pozzo Faceto – Torre Canne – Torre Spaccata.
POZZO FACETO – Ieri sera (24 ottobre) presso il Santuario della Madonna del Pozzo a Pozzo Faceto mons. Giuseppe Favale, vescovo di Conversano-Monopoli, ha presieduto una solenne e partecipata celebrazione religiosa per ricordare san Luigi Guanella e per dare l’avvio ufficiale del ministero pastorale di don Francesco Sabatelli presso la parrocchia del “Sacro Cuore di Gesù”.
Il mese di ottobre per tutta la famiglia guanelliana, che da sempre guida il Santuario di Pozzo Faceto e la parrocchia di Torre Canne, rappresenta un mese altamente significativo per il fatto che il 24 ottobre ricorre la memoria liturgica del Santo Fondatore don Luigi Guanella, le cui spoglie mortali sono conservate nel Santuario Sacro Cuore di Como.
Don Guanella ha vissuto sempre accanto agli ultimi, animato da un profondo amore cristiano per i più poveri e per i più deboli. Oggi le due congregazioni da lui fondate sono presenti, oltre che in Italia, in Svizzera, Spagna, Polonia, Romania, Germania, Israele, Canada, Stati Uniti, Messico, Guatemala, Argentina, Brasile, Paraguay, Cile, India, Filippine, Vietnam, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Ghana, Tanzania, Isole Solomon.
Ieri, inoltre, è iniziato ufficialmente alla presenza del vescovo mons. Favale il servizio di ministero pastorale di don Francesco Sabatelli nella parrocchia “Sacro Cuore di Gesù”, parrocchia che guida le tre comunità di Pozzo Faceto, Torre Canne e Torre Spaccata. Don Donato Liuzzi, parroco di Pezze di Greco, ha dato lettura del decreto ufficiale del Vescovo di affidamento a don Francesco Sabatelli del servizio pastorale.
“Noi stiamo insieme per ricordare san Luigi Guanella, un sacerdote che ha fatto della sua vita un dono d’amore agli altri. Voleva bene a tutti – ha evidenziato nella sua omelia il vescovo mons. Giuseppe Favale -. Aveva un cuore grande grande. Il suo cuore era spalancato per accogliere tutti. Un sacerdote buono, umile, disponibile, che stava con la gente povere. E stava soprattutto con i ragazzi. E se una predilezione aveva, era per i ragazzi e bambini ammalati, che non avevano alcuna considerazione da parte degli altri. Lui che aveva un cuore grande grande ha cercato di stare vicino a tutti quelli che soffrivano, cominciando dai bambini. Ma non solo. Anche le persone più grandi.
Dove c’era una sofferenza, don Luigi Guanella era lì, per accarezzare, per confortare, per sorridere, per abbracciare, per incoraggiare, per dare un futuro pieno di speranza a tutti, anche ai ragazzi più bisognosi, che altrimenti non avrebbero avuto alcun futuro, e vivevano aspettando la morte. Invece – ha spiegato mons. Favale – san Luigi Guanella con la sua generosità, con il suo amore, ha dato speranza a tutti, a incoraggiato tutti. Ci vogliono sacerdoti così. Come ci vogliono cristiani così, perché anche i cristiani devono essere generosi, devono amare tutti, devono aiutare tutti. Tutti quanti dobbiamo ogni giorno fare a gara nel volerci bene. Dobbiamo essere primi nell’aiutare tutti. Una attenzione particolare dobbiamo averla verso chi ha più bisogno. Bisogna primeggiare nel volerci bene. Questo ci insegna san Luigi Guanella.
I figli di san Luigi Guanella, i guanelliani, ci aiutano a questo, a volerci bene, ad accogliere tutti. Dobbiamo saper riconoscere Gesù nel fratello, nella sorella ammalati, carcerati, forestieri. Dobbiamo vedere il volto di Gesù in ognuno. Oggi san Luigi Guanella ci insegna a vedere il volto di Gesù nel volto di ogni persona. Iniziamo a voler bene a chi ci sta vicino, soprattutto a chi è meno fortunato di noi, perché ammalato o perché ha qualche problema. Nella vita conta amare, amare tutti, amare che significa perdonare, sostenersi, aiutarsi, costruire insieme. E don Francesco – ha concluso il vescovo -, che oggi inizia il suo servizio in questa comunità, è mandato da Gesù in mezzo a voi perché possa aiutare voi ad amarlo nei fratelli. Caro don Francesco non ti stancare, lo hai fatto finora, continua a farlo, moltiplicando le tue energie perché dai più piccoli ai più grandi possiamo fare a gare nel volerci bene, perdonandoci se ci sono situazioni di incomprensioni, e mano nella mano affrontando il futuro”.