Ad annunciarlo il presidente Emiliano. Negli ultimi giorni dimessi quasi tutti i pazienti ricoverati presso la struttura fasanese
FASANO – L’ospedale Umberto I di Fasano rientrerà nel piano regionale “Coronavirus” che vede in queste ore il presidente della Regione, Michele Emiliano, mettere in atto una strategia nel caso di un possibile contagio che potrebbe interessare 2 mila pugliesi nelle prossime settimane.
Per quel che riguarda l’Umberto I di Fasano, come dicevamo, saranno messi a disposizione 12 posti letto (2 in più rispetto ai 10 attualmente operativi presso l’ospedale di comunità) per la fase delle post-acuzie – dunque quella riabilitativa – per i pazienti che, in fase di guarigione, potrebbero averne bisogno.
É probabilmente legato anche a questa scelta il fatto che, all’indomani del blocco dei ricoveri non urgenti disposto dalla Regione Puglia per le misure di contenimento messe in atto nel contrasto della diffusione da Covid-19, si sia proceduto negli ultimi giorni a disporre in maniera abbastanza celere le dimissioni dei pazienti ricoverati presso la struttura fasanese. Pazienti che avevano necessità, per svariati motivi, di continuare la fase riabilitativa presso la struttura.
La richiesta di ricevere una implementazione dei posti letto per il trattamento delle post-acuzie da Covid-19 era stata avanzata dal consigliere comunale Antonio Scianaro nell’ultimo consiglio comunale. La richiesta di Scianaro, che chiedeva al sindaco di valutare la possibilità di richiedere alla Regione la sistemazione di un’area riabilitativa dedicata ai pazienti guariti da Coronavirus (ma con ulteriori posti letto), era stata bocciata dalla maggioranza.
Adesso arriva invece la conferma della Regione Puglia: Fasano metterà a disposizione l’ospedale di comunità ed i suoi 10 (più altri 2) posti letto. Nessun aumento significativo come aveva chiesto Scianaro al sindaco Zaccaria, ma soltanto l’utilizzo temporaneo di una struttura altrimenti dedicata a pazienti degenti per altre patologie, da questo momento costretti a stare a casa.
Senza che sia, di fatto, cambiato nulla in una struttura che avrebbe dovuto avere, dopo la conversione in PTA, 20 posti per adulti e 10 per bambini. 30 anziché gli attuali 10.