
Il Comune lo ha venduto per 420 mila euro
FASANO – L’immobile comunale che un tempo ospitava il macello comunale a Fasano, ubicato in via Roma all’ingresso della città provenendo da Pezze di Greco, è stato venduto a 420 mila euro.
Il contratto di compravendita è stato stipulato lunedì 29 settembre scorso. A seguire, come da accordi con il compratore, il Comune rilascerà alla società acquirente il permesso di costruzione. Il progetto prevede la realizzazione di una ventina di appartamenti.
Si tratta di un intervento di rilievo sotto il profilo della rigenerazione urbana. Perché si arrivasse a questo “storico” risultato è stata necessaria una lunga “battaglia” nelle aule dei tribunali. Negli anni scorsi, il Comune ha impugnato, con successo, per il tramite dell’Avvocatura di Palazzo di città, sia innanzi al Tar, sia innanzi al Consiglio di Stato, il provvedimento con il quale il ministero dei Beni culturali e la Soprintendenza avevano dichiarato l’immobile di interesse culturale, vincolando l’ente a non mutare, in particolare, la sala ottagonale di macellazione delle carni.
Ci sono voluti due gradi di giudizio, ma alla fine le tesi del Comune, difese dall’avvocato Ottavio Carparelli, sono state accolte dai giudici che hanno sentenziato che l’ex macello comunale non è un immobile di interesse storico-culturale e, pertanto, il vincolo imposto dalla Sovrintendenza non è conforme alla legge. Lo ha sentenziato, in via definitiva, il Consiglio di Stato (sesta sezione).
Questo permesso al Comune di procedere finalmente alla vendita dell’immobile all’impresa di costruzioni che in quell’area ha in progetto di realizzare una serie di appartamenti e locali commerciali. Perché la situazione si sbloccasse ci sono voluti una decina di anni e una serie di pronunce dei giudici amministrativi. A ricorrere al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar Lecce, che aveva dato ragione al Comune di Fasano, era stata l’Avvocatura dello Stato nell’interesse del ministero per i Beni culturali. Tar e Consiglio di Stato hanno dato ragione al Comune: la scelta di vendere l’ex macello, che oggi versa in condizioni di abbandono, è legittima.
