La Stagione di musica da Camera ha proposto un concerto complesso e impegnativo, all’insegna dell’originalità
FASANO – Un fantastico trio per tre sublimi trii. Ci perdonerete il gioco di parole con i numeri.
Del resto che tra la matematica e la musica ci sia alchimia da sempre se n’era accorto addirittura quel genio di Pitagora.
E alchimia è stata quella tra i tre giovani musicisti protagonisti del concerto andato in scena ieri (6 febbraio) nell’ambito della Stagione di Musica da Camera, organizzata dall’Accademia dei Cameristi di Bari con il sostegno della nostra Amministrazione.
Alberto Navarra al flauto, Marco Mauro Moruzzi al violoncello e Federico Pulina al piano hanno davvero fatto scintille.
Un programma splendido, complesso e faticoso, anche fisicamente parlando.
In barba a chi ha preferito il divano e il Festival di Sanremo. Per carità, sempre di musica – leggera – si tratta, ma la “musica colta” è tutt’altra cosa.
Ad aprire il concerto, il Trio per flauto, violoncello e pianoforte, composto nel 1961 dal genio di casa nostra Nino Rota.
Tre i tempi che lo compongono: allegro ma non troppo, andante sostenuto e allegro vivace con spirito.
Suggestivo e trascinante, in cui è riconoscibile l’impronta onirica del maestro milanese.
A seguire il Trio in fa magg. H300 – dal notevole timbro impressionista – scritto dal ceco Bohuslav Martinů nel 1944.
Anche in questo caso sono tre i movimenti che lo compongono: poco allegretto, adagio e andante, allegretto scherzando.
A chiudere il variegato programma, il Trio in re min. Op.49, scritto dal tedesco Felix Mendelsshon nel 1839.
Quattro i movimenti dall’evidente sapore romantico: molto allegro e agitato, andante con moto tranquillo, scherzo, leggiero e vivace e finale, allegro assai appassionato.
Un concerto talmente bello che il talento dei tre musicisti sarà apprezzato – ne siamo certi – dagli amici danesi nella replica che si terrà a Copenaghen giovedì 8 febbraio.