Al Teatro Sociale, dopo lo spettacolo fuori concorso, è andata in scena la premiazione, e il commosso ricordo di Franco Romano e Vito Lozupone
FASANO – Una serata ricca di emozioni quella di ieri (25 novembre) al Teatro Sociale, dove il sipario è calato sulla XIV edizione del Festival “Di Scena a Fasano”, organizzato dal GAT Peppino Mancini, i cui membri hanno voluto dedicare, al termine della cerimonia di premiazione, un commosso applauso a Franco Romano, socio fondatore del gruppo teatrale, scomparso pochi giorni fa, e Vito Lozupone, scomparso lo scorso mese.
Ad andare in scena, come secondo spettacolo fuori concorso, la Compagnia Teatrale “Amici Nostri”, con la rivisitazione di “Mandragora”, famosissima opera cinquecentesca di Niccolò Machiavelli, classico del teatro italiano. L’opera, con la regia di Dino Parrotta, ricorda quanto passato e presente siano legati, con un’accorata denuncia, in chiave ironica, della società egoista e individualista, spesso prevaricatrice della morale. Attraverso intermezzi musicali nel racconto, la trama si dirama come le radici della pianta da cui l’opera prende il nome, un afrodisiaco che forse potrebbe risolvere le trame astute dei personaggi in scena.
La parola poi al direttore artistico, nonché membro della giuria tecnica, Mimmo Capozzi, che ringraziando i presenti e il presidente del GAT Fausto Savoia, ha estratto a sorte uno spettatore, per la consegna del premio donato dal negozio “Cupertino”.
Il Premio della Stampa, composta da Angelica Sicilia (Radio Diaconia), Madia Lucia Colucci (FasanoLive), Marica Mastrangelo (Osservatorio), Cristiano Mancini (Gofasano) e Monica (Piazza Ciaia), è stato assegnato a “Diecigiugnoventiquattro” della Compagnia “Le Colonne” di Sezze (Latina) con la seguente motivazione: “per l’originalità della rappresentazione dei tremendi accadimenti storici tra aprile 1924 e gennaio 1925 attraverso il linguaggio teatrale. La costruzione di una trama avvincente e coinvolgente, protesa avanti e indietro sulla linea del tempo, ha permesso di raccontare la figura del politico non unicamente come personaggio pubblico ma attraverso la sfera privata, espediente che ha umanizzato la figura rendendola vicina al pubblico. Con la creazione del personaggio della governante Anna, inoltre, l’uomo politico Matteotti ha dato parola al popolo, la cui più grande forza sta nell’apprendere: da menzionare la scena in cui Giacomo Matteotti le insegna a scrivere. Proprio in quella penna, in quella voce, fa capolino tutta la forza della cultura che si oppone ai totalitarismi, priva di paura. Lo spettacolo è stato realizzato senza mai toglier luce e rilevanza all’evento storico, sapientemente trasposto con una scrittura puntuale e ricca di riflessioni”. Menzione della Giuria Stampa anche al “Riccardo III” portato in scena dall’eccellente Compagnia “Artemisia Teatro” di Bari “per la rappresentazione di Riccardo III, uno dei drammi più cupi di William Shakespeare, presentato con un meraviglioso connubio tra la scrittura originale e la rilettura moderna. Molto intensi e ben portati in scena tutti i personaggi, in cui si è percepito più il tratto psicologico e il non detto in scena”.
Ad assegnare il Premio “Valerio Gentile” è stato invece Nicola Gentile, presidente del Centro Studi “Valerio Gentile”, allo spettacolo “I Menecmi” dei “Ladri di Copioni” di Torre del Greco.
Il premio FITA è stato assegnato a “Che disastro di spettacolo” della CTL Lab di Latina. A vincere il premio per il miglior spettacolo è stata invece la pièce “Riccardo III” del Teatro Artemisia di Bari, che vede trionfare anche Ernesto Marletta, interprete del re inglese, come Migliore Attore e Migliore Regia. Ex aequo per il Migliore Attore anche a Mattia Nodari, che nello spettacolo “Duello” della Filodrammatica Orenese ha interpretato Alfredo Castiglioni. Quest’ultimo spettacolo ha inoltre ricevuto il Premio Valerio Gentile.
Vincitrice del premio di Migliore Attrice è Roberta Amoruso, che ha interpretato Gesualda nello spettacolo “Ferdinando” della Compagnia Gli Ignoti di Napoli. Nello stesso spettacolo, che ha guadagnato il Premio del Pubblico, ha ricevuto una Menzione Speciale l’interprete di Donna Clotilde, Patrizia Pozzi.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.