Domani sera gli studenti del liceo “da Vinci” metteranno in scena una rivisitazione dell’Antigone
FASANO – Nata dall’idea vincente del prof. Rocco Schembra, docente presso il liceo “Gulli e Pennisi” di Acireale, la Notte Nazionale del Liceo Classico
dimostra come il curricolo del classico non solo è vivo ma è tanto
necessario quanto attuale. Anche quest’anno gli studenti fasanesi
celebreranno la “Notte Bianca del Classico” mettendo in scena una
rivisitazione della tragedia sofoclea Antigone, con un’integrazione tratta da “La tomba di Antigone” di Maria Zambrano.
L’appuntamento quindi è per domani sera, venerdì 11 gennaio, quando l’auditorium del “da Vinci” sarà teatro per gli oltre 100 ragazzi del quinquiennio coordinati dalle docenti Amelia Manfredi, Giorgia Lepore e Mara Ferrara. La serata sarà dedicata alla memoria della stimatissima professoressa Teresa Liuzzi, coordinatrice delle scorse edizioni, scomparsa prematuramente. Lo spettacolo sarà replicato due volte (alle ore 18 e alle 21) e durante la pausa tra le due rappresentazioni sarà allestito un banchetto di ristoro.
A questa V edizione della Notte del Classico hanno aderito ben 433 licei classici d’Italia: gli alunni, contemporaneamente, racconteranno il Mondo Antico declinandolo nelle forme che più preferiscono. Inoltre, a partire da quest’anno, è stato siglato un partenariato con RAI Cultura e RAI Scuola che, oltre ad un servizio di presentazione (consultabile all’indirizzo http://www.raiscuola.rai.it/articoli/notte-nazionale-del-liceo-classico-l11-gennaio-2019-la-v-edizione/42734/default.aspx ), permetterà di avere delle riprese in diretta dalla Notte del Liceo Classico “Giulio Cesare” di Roma. Dall’altra parte, un primo tentativo di internazionalizzazione della Notte. L’ideatore e coordinatore nazionale, prof. Rocco Schembra, su invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene, col patrocinio della Federazione delle Comunità e Confraternite Elleniche in Italia e della Cattedra di Lingua e Letteratura Neogreca della Sapienza di Roma, a febbraio sarà nella capitale greca per tentare di esportare anche lì il modello della Notte e per contribuire a riaccendere l’interesse per la cultura classica proprio nel Paese che di essa è stato la culla.