Ieri, il convegno inaugurale dal titolo “Il futuro della Pesca e le sfide della nuova programmazione”.
SAVELLETRI – Il futuro della pesca passa anche da Fasano con il Fasano Fish Festival che, giunto alla sua quarta edizione, ha preso il via proprio ieri, giovedì 29 giugno, con un convegno inaugurale. Tanti gli ospiti dell’incontro intitolato “Il futuro della Pesca e le sfide della nuova programmazione”, tenutosi sulla banchina del Molo di Levante di Savelletri. Un evento, organizzato dal GAL Valle d’Itria, che ha illustrato nuove prospettive di crescita per la pesca pugliese: pesca e acquacoltura sostenibili, trasformazione e commercializzazione dei prodotti locali, convivenza virtuosa tra la filiera ittica e le innovazioni nella conservazione del prodotto ittico fresco.
A fare gli onori di casa, il presidente del GAL Valle d’Itria Giannicola D’Amico che ha saputo portare, ancora una volta nella nostra terra, un’iniziativa di grande spessore e di forte interesse per gli operatori del settore ittico. Presenti al tavolo dei relatori Luigi Amitrano, Comandante della Capitaneria di Porto di Brindisi, Marilena Fusco, Direttrice PescAgri CIA, Francesco Tondi, Fedagripesca Confcooperative Puglia, Paolo Pignalosa, Società Oceanis srl, e Carmelo Rollo, Presidente LegaCoop Puglia, insieme a Donato Pentassuglia, Assessore all’Agricoltura della Regione Puglia.
«Parlare di pesca in maniera attenta e costruttiva significa tutelare la biodiversità che popola il nostro mare, una risorsa fondamentale – ha affermato il Comandante Amitrano – Bisogna dar vita ad una serie di attività affinché si crei un indotto, un giro virtuoso che, a sua volta, crei economia, la cosiddetta “economia blu”».
«Chi vuole bene al settore deve capire che bisogna stare insieme – ha aggiunto Marilena Fusco – Per stare insieme bisogna avere la volontà di fare del bene al settore della pesca e dell’acquacoltura». «Il futuro però non deve essere solo fatto di acquacoltura, facendo diventare la pesca il passato, nonostante le norme europee e nazionali spingano verso questa direzione» ha proposto, invece, Francesco Tondi.
«L’acquacoltura deve essere integrata nel sistema della pesca. È l’acquacoltura che deve sostenere la pesca e integrare i pescatori affinché diventino parte integrante del sostentamento economico, sociale e biologico» ha dichiarato Pignalosa della Oceanis srl, lasciando poi il microfono a Carmelo Rollo che ha promosso la sua visione: «Tutti i pugliesi dovrebbero diventare animatori ambientali e per farlo bisogna condividere le idee, coinvolgere le persone, renderle protagoniste e fare in modo che comunità come questa diventino responsabili del proprio territorio».
Dopo le testimonianze delle grandi aziende fasanesi del settore ittico, quali Lepore Mare e Mare Gioioso, è spettato all’assessore regionale Pentassuglia chiudere l’incontro, dimostrandosi pronto al confronto per sottoscrivere insieme una nuova programmazione, grazie alla quale la Puglia potrà disporre di circa 41 milioni di euro attraverso il Feampa 2021-27 (il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura) per nuovi investimenti.