Così Gianluca Cisternino ha messo all’angolo il “giglio magico” di Francesco Zaccaria
FASANO – L’esito delle primarie per l’elezione del nuovo segretario del Partito Democratico rappresenta la più classica delle “vittorie di Pirro” per buona parte della maggioranza consiliare fasanese.
Nonostante l’affermazione nel territorio comunale di Stefano Bonaccini, sostenuto compattamente dal sindaco Zaccaria, dall’intera Giunta e dalla maggioranza consiliare di centrosinistra, il risultato di Fasano centro, che ha visto la neo segretaria Elly Schlein imporsi sul governatore dell’Emilia Romagna, è colmo di risvolti politici.
Esattamente come il risultato bulgaro, favorevole per Bonaccini, proveniente da Montalbano.
In definitiva, a Fasano centro Elly Schlein ha ottenuto 161 preferenze staccando Bonaccini, che si ferma a 149 voti. Una grande soddisfazione per il comitato cittadino che sosteneva la mozione Schlein, costituito da Andrea Di Bari, ex segretario dei Giovani Democratici, Giovanni Tinella e l’avvocato Giuseppe Palazzo, esponente di Articolo Uno e che è riuscito a sovvertire radicalmente l’esito della votazione dell’assemblea interna degli iscritti al PD.
A subire lo smacco é invece la squadra capitanata dal sindaco Francesco Zaccaria, coadiuvato principalmente dal capogruppo consiliare Franco Mastro, dall’assessore Pier Francesco Palmariggi e dalla consigliera Loredana Legrottaglie, ma più in generale anche dagli altri assessori e consiglieri di maggioranza.
Ciò che appare con evidenza è la scarsa influenza elettorale esercitata dal PD locale, orfano del mattatore Fabiano Amati il quale avrebbe senz’altro potuto orientare in maniera più netta l’intenzione di voto dei fasanesi. Il passaggio in Azione del consigliere regionale ha di fatto depotenziato il partito, dopo aver aperto una prima crepa in quella che era una maggioranza fino a quel momento dimostratasi granitica ma che rischia sempre più di frantumarsi in vista della successione al sindaco Zaccaria.
In tal senso, altrettanto clamoroso è quindi il risultato di Montalbano: ad un’affluenza molto elevata (ben 235 i votanti, tantissimi se confrontati con i 312 di Fasano Centro) si è associata la netta affermazione di Stefano Bonaccini il quale, con 206 voti, ha surclassato la Schlein che ha ottenuto solamente 26 preferenze nel seggio allestito nella frazione montalbanese. Un esito bulgaro favorito evidentemente dall’ottima azione di Gianluca Cisternino, assessore ai Lavori pubblici ed eletto per la seconda volta consecutiva in quota PD alle amministrative del 2021, dopo una lunga carriera politica che lo ha visto anche essere protagonista tra le fila del Popolo della Libertà e dell’Amministrazione guidata da Lello Di Bari. Una sorta di Re Mida in salsa “frazionale” che, in questa occasione, ha evitato la debacle al sindaco Zaccaria e soci, aumentando al contempo il suo peso all’interno del partito e conquistando la “pole position” per ambire alla candidatura a sindaco per le prossime elezioni amministrative.
Uno scenario che dunque si fa via via più complesso e che sembra aver definitivamente minato quella situazione di equilibrio politico che ha regnato sovrana a partire dalla prima elezione di Francesco Zaccaria.
E in tutto questo i dem fasanesi, assessori, consiglieri e responsabili di partito, assicurano al contrario che si tratti assolutamente di un buon momento per il PD. Forse il migliore dai tempi di Fabiano Amati.