Domani l’inaugurazione in Largo Seggio dell’installazione urbana dell’artista barese
FASANO – Dopo il successo di “Flores Leves”, opera realizzata dall’artista e designer Serena Confalonieri, il programma Cantiere-evento promosso dalla Fondazione Dioguardi, prosegue a Fasano con la presentazione di “Fibre”, per la prima volta in Italia e in anteprima nazionale lo spettacolo mozzafiato di danza sulle impalcature che a dicembre ha incantato Siviglia. La performance realizzata dalla compagnia Furo Dance Company, accompagnerà l’inaugurazione dell’omonima installazione artistica dello street artist e tagger Nicolò Loprieno, in arte Skolp. L’intervento interessa le impalcature del cantiere di Palazzo D’Urso in Largo Seggio a Fasano, il cui restauro delle facciate è eseguito dall’impresa Ediltrisciuzzi.
L’opera urbana è un mosaico di colori, nel cuore del centro storico della città, una composizione creata inseguendo il concept di “design generativo”, ottenuta attraverso la modifica randomica di parametri esistenti. Tutto questo è stato possibile grazie all’utilizzo di un software open source, capace di generare infinite composizioni, ideato dall’artista in collaborazione con Piero Molino (esperto di machine learning attualmente ricercatore presso Uber a San Francisco). L’evento, curato da Vito Lamberti e Francesco Maggiore, sarà inaugurato domani, giovedì 28 aprile alle ore 21.30 dal sindaco della Città di Fasano Francesco Zaccaria alla presenza dell’artista e resterà visitabile per due mesi. Quest’opera segna la terza tappa di un più vasto programma di Cantieri-evento che, grazie al sostegno di For.El, sta donando valore al territorio di Fasano.
Nico Skolp è un designer e muralista Italiano. Nasce a Bari nel 1983. A 14 anni scopre il writing e inizia un percorso che lo porterà ad affermarsi in Italia e all’estero. Per anni si è concentrato sullo studio della lettera in tutte le sue forme, fino al superamento del concetto stesso di “tag” verso una dimensione più astratta, un approccio nuovo che si identifica nel post-graffitismo. Forme geometriche, griglie e sfumature sono gli elementi che caratterizzano il suo linguaggio, un abaco di elementi e regole compositive che si rifanno al concetto di Design Generativo.