
Grande entusiasmo per lo spettacolo ideato da Serena Spedicato, Vince Abbracciante e Osvaldo Piliego andato in scena al Cinema Teatro Kennedy
FASANO – Secondo una dichiarazione dell’eccelso paroliere Giorgio Calabrese – che assieme a Reverberi ha rappresentato il perno della corrente –, la scuola genovese è nata da «un gruppo di amici che avevano gli stessi gusti, gli stessi modi di vedere e di sentire la musica. (…) Ci si annusa e ci si trova così, come i “cani da trifoli” (tartufi)…». A questo “movimento”, che ha rappresentato la definitiva rottura con la musica tradizionale italiana e a Genova, la città che lo ha visto nascere e spiccare il volo, è dedicato lo spettacolo Io che amo solo te andato in scena ieri sera (11 febbraio) al Cinema Teatro Kennedy, nell’ambito della Stagione concertistica di Fasanomusica.
Un progetto nato da un felice incontro: quello tra la suggestiva voce di Serena Spedicato, qui anche intensa voce narrante, la bella penna di Osvaldo Piliego e il talento di Vince Abbracciante, autore dei particolarissimi arrangiamenti che hanno regalato un’anima nuova a melodie immortali. Ad accompagnare sul palco Spedicato e Abbracciante con la sua inseparabile fisarmonica, due sontuosi musicisti: Nando Di Modugno alla chitarra classica e Giorgio Vendola al contrabasso.
Circa settanta minuti di teatro-canzone durante i quali sono state sgranate come perle preziose di una collana unica nel panorama musicale, indimenticabili canzoni e le storie dei loro autori: Ritornerai e Il tuo amore di Bruno Lauzi, Io che amo solo te di Sergio Endrigo, Arrivederci (eseguita in assolo da Abbracciante) e La musica è finita di Umberto Bindi, Mi sono innamorato di te, Un giorno dopo l’altro e Ho capito che ti amo di Luigi Tenco, Sassi e Che cosa c’è di Gino Paoli, e a chiudere Bocca di rosa (davvero trascinante l’arrangiamento) e Anime Salve di Fabrizio De Andrè. A suggellare uno spettacolo raffinato ed emozionante (che è diventato anche un libro-cd) i quattro artisti hanno proposto Il nostro concerto di Umberto Bindi.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.