Nell’ambito di una operazione eseguita la notte scorsa in provincia di Bari
BARI – Nella notte scorsa, nei comuni di Bari, Adelfia, Capurso, Casamassima, Cellamare, Mola di Bari, Sannicandro di Bari, Triggiano e Valenzano, circa 100 carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica del luogo, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico di 19 soggetti indagati, a vario titolo, per “associazione per delinquere, rapina, sequestro di persona, furto, porto abusivo di arma da fuoco, ricettazione, resistenza a p.u., incendio doloso”.
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, 9 degli indagati si sarebbero associati tra loro allo scopo di commettere, anche disgiuntamente ma ognuno consapevole dell’altrui condotta, un numero indeterminato di delitti contro il patrimonio, quali rapine ai TIR, furti aggravati su sportelli automatici di Istituti di Credito e di Uffici Postali, furti di auto, furti in abitazione, ricettazione ed altro, avvalendosi dell’uso delle armi. Gli altri indagati rispondono poi, a vario titolo, di singoli episodi di rapina, furto e ricettazione.
I provvedimenti scaturiscono da un’indagine (avviata all’indomani di un tentato furto in danno di un bancomat avvenuto a Valenzano, nel mese di settembre del 2020 con l’utilizzo di esplosivo), condotta,mediante articolate e complesse attività tecniche e dinamiche,dalla Compagnia Carabinieri di Triggiano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari, da cui emergono indizi a carico di Maicol Loseto, Angelo Mezzi e Giuseppe Pacucci, quali capi-promotori ed organizzatori, nonché di Nicola Mezzi, Giovanni Didonna, Davide Sblendorio, Giuseppe Ottomano, Giuseppe Scorcia e Vito Lorusso, quali partecipi di una consorteria criminale finalizzata alla commissione di gravi reati predatori, che operava con meccanismi collaudati e persone fidelizzate dai capi e che aveva quale “base operativa” (dove venivano decise strategie e vittime da colpire) l’officina di uno degli indagati; di Antonio Sblendorio, per ricettazione di merce compendio di rapina, Carlo Mininni e Vito Scorcia, per rapina ad autotrasportatore, Giuseppe Capriati, Agostino Capriati e Giovanna Ferrante, per tentata rapina presso l’abitazione di una coppia di anziani, Francesco Roberto, per furto di autocarri, Luigi Bernaus, per furto in abitazione, Vito Didonna e Cosimo Partipilo, per ricettazione di pezzi di auto rubati, commessi in concorso con altri indagati.
In particolare, gli inquirenti sono riusciti a fare luce su 4 rapine, di cui 3 in danno di autotrasportatori con sequestro di persona, un tentativo di rapina in danno di due anziani, 4 furti aggravati, due assalti a sportelli automatici di istituto di credito/ufficio postale, svariati episodi di ricettazione di materiale compendio di rapine, un incendio doloso che ha coinvolto 5 autoveicoli e un episodio di resistenza a pubblico ufficiale.
Sono state ricostruite anche le modalità operative, sempre simili tra loro, nel caso sia delle rapine ai mezzi pesanti sia dei furti. Esemplificativo, per il primo caso, è un episodio del dicembre 2020, contestato a sette indagati, allorquando i rapinatori, in tre equipaggi su altrettante automobili con compiti specifici, uno d’intervento e due di appoggio, dopo aver bloccato entrambi i lati del tratto di carreggiata della S.P. Rutigliano-Adelfia, avevano rapinato un Tir in transito. Nella circostanza, gli autori minacciarono con una pistola il conducente del mezzo pesante, colpendolo anche con il manico dell’arma al volto, e lo costrinsero a sdraiarsi all’interno della cabina del veicolo, per poi rilasciarlo dopo un considerevole lasso di tempo in Mola di Bari, non prima di aver svuotato il camion del carico di prodotti alimentari. In altre occasioni, sono state utilizzate anche autovetture con lampeggianti di colore blu simili a quelli in dotazione alla Forze di Polizia e palette d’ordinanza per bloccare per strada le vittime.
Nel novembre del 2020, due degli indagati sono stati ritenuti responsabili di due tentati assalti, commessi lo stesso giorno, a due distinti sportelli bancari, uno di un bancomat di Fasano (presso la banca Unipol), sventato da alcuni vigilantes e l’altro di un postamat di Adelfia, dove i Carabinieri misero in fuga gli autori. In entrambi gli episodi, furono scassinati gli sportelli, nel tentativo di inserirvi all’interno le cosidette marmotte ovvero congegni esplosivi rudimentali.
Altro grave episodio sventato dagli inquirenti riguarda il tentativo di rapina, contestato a 6 degli indagati,da commettere nella casa di una coppia anziani di Cellamare. Il progetto delittuoso non ebbe luogo grazie all’imprevisto transito di una pattuglia dei Carabinieri del locale Comando Stazione.
L’attività ha consentito, inoltre, di recuperare 113 climatizzatori, oggetto di rapina ai danni di un autotrasportatore, avvenuta in località Mola di Bari nell’ottobre 2020, svariati generi alimentari, compendio della sopra descritta rapina al TIR e 2 autocarri oggetto di furto, avvenuto a Noicattaro (Bari) nel mese di gennaio 2021.
Con l’operazione odierna Magistratura e Carabinieri sono riusciti a smantellare un sodalizio criminale attivo in rapine e furti, operante su una grossa porzione della provincia di Bari, come testimoniano sia i luoghi dove sono stati commessi i reati sia i domicili dei consorziati.
Undici sono gli indagati associati in carcere, mentre per gli altri sono stati disposti gli arresti domiciliari.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.