Si è tenuto ieri, nella Sala di Rappresentanza, un convegno nell’ambito dell’iniziativa “Io Amo a Fasano”
FASANO – Si è tenuta ieri sera, nella Sala di Rappresentanza del Comune, una tavola rotonda sul tema “Le fragilità: prospettive assistenziali a sostegno dei pazienti e dei caregiver”, organizzata dall’Assessorato alle Politiche Sociali in collaborazione con il CIISAF nell’ambito dell’iniziativa “Io Amo a Fasano” e della XXVIII Giornata Mondiale del Malato.
Luana Amati, assessore alle Attività produttive, ne ha approfittato per ringraziare i presenti celebrando il convegno come incentrato sull’amore verso il prossimo.
Presenti al convegno Angela Carrieri, assessore alle Politiche sociali, Donato Monopoli, segretario regionale della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), Giuseppe Pace, neurologo e vice presidente della provincia di Brindisi, e Martina Frumento, Assistente Sociale in servizio presso i Servizi Sociali del Comune di Fasano.
«Nella Giornata Mondiale del Malato, che si tiene ogni 11 febbraio, si discute molto di malattia ma poco di chi c’è dietro al malato» ha affermato l’assessore Carrieri precisando che «i caregiver, cioè quelle persone che si prendono cura dei propri parenti, devono conoscere quali sono gli strumenti che vengono loro in aiuto».
Il numero dei “caregiver” nel nostro paese, stando ai dati INPS dello scorso dicembre, è infatti pari a 4.5 milioni, ed essi si prendono cura di circa 3 milioni di disabili, tuttavia non hanno spesso l’assistenza che essi stessi necessitano per portare avanti le cure dei propri cari.
A tal proposito si attende l’approvazione in consiglio regionale, come ha spiegato l’assessore Carrieri, della Legge Pellegrino a sostegno dei caregiver che molto spesso sono costretti ad abbandonare il lavoro per l’assistenza dei parenti malati.
Il dott. Donato Monopoli ha invece presentato il progetto Care Puglia 3.0 che stabilisce un “contratto” fra il medico di medicina generale e lo specialista del territorio per la gestione dei malati. «Il sistema – ha precisato il dott. Monopoli – aiuterà a ridurre i tempi di attesa di esami e controlli, spesso inutili, ma molto deve essere fatto dai vari distretti socio sanitari vista la mancanza di risorse». A questo proposito un ruolo importante lo svolgono le varie associazioni di Volontariato, come le numerose presenti sul nostro territorio e che si occupano, gratuitamente, dell’assistenza del malato e di chi se ne prende cura.
A prendere la parola è stato poi il dott. Giuseppe Pace che ha illustrato le più note tipologie di declino cognitivo e demenza, come riconoscere i sintomi, applicare una diagnosi e una possibile prevenzione. Il dott. Pace ha fornito poi una serie di numeri: «Oltre un milione di persone in Italia (il 5% sopra i 65 anni e il 30% sopra gli 85 anni) soffre di demenza e tre milioni sono le persone che se ne prendono cura».
Il dott. Pace ha anche precisato come sia necessario istituire le “comunità amiche delle persone con demenza” perché esse si fondano sulla collaborazione fra comuni, ASL e associazioni di volontariato per rendere più facile l’assistenza ai malati e ai propri parenti.
Fra i vari strumenti c’è inoltre quello dell’UVM (Unità di Valutazione Disciplinare), di cui la dott.ssa Frumento fa parte, che garantisce l’integrazione della rete dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali a livello territoriale.
È formata da cinque membri in grado di venire incontro alle esigenze dei cittadini con bisogni sanitari e sociali complessi e con il compito di rilevare e classificare le condizioni di bisogno, per poter disegnare il percorso ideale di trattamento dell’utente, a cui a seconda del livello di prestazioni sanitarie viene assegnato un OSS.
L’UVM garantisce infatti una continua assistenza domiciliare al malato e un supporto alla famiglia dello stesso che non deve essere mai lasciata sola, pena il peggiorare delle condizioni del malato.