Fasano dice no alla paura e ringrazia i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari impegnati in questa guerra
FASANO – “Siamo un popolo di sognatori, per questo siamo invincibili”. Un motto, un solo grido che tiene uniti i fasanesi sugli spalti del “Vito Curlo” ma che, mai come ieri sera, ha legato tutta la cittadinanza che ad oggi si ritrova a combattere contro la diffusione del Coronavirus. L’associazione Fasano Antirazzista Allentati ha dato vita ad un flashmob mozzafiato, il “Torc Mob”, che ha illuminato i tetti e le strade di Fasano, insieme contro l’ennesima battaglia.
“Siamo costretti a stare a casa da 5 giorni, troppi per un gruppo sempre in fermento come il nostro. Gli Allentati buoni e fermi non lo sono stati mai – affermano – Volevamo fare qualcosa, gridare al mondo intero che noi ci siamo. Allora alcuni giorni fa ci è balenata l’idea di accendere su ogni terrazzo e su ogni balcone una torcia. Lo volevamo fare di domenica, perché per noi è il giorno sacro, quello dedicato al pallone. Per questo abbiamo organizzato questa iniziativa con la collaborazione dell’intera Curva Sud, gli sportivi fasanesi e tutta la nostra cittadinanza.
Lo scopo di questa iniziativa è quella di dare sostegno a tutti quegli operatori della sanità pubblica e a chi non ha smesso di lavorare per salvaguardaci tutti.
Il nostro pensiero va anche a tutte quelle persone che purtroppo non ce l’hanno fatta ed ai loro familiari.
Non possiamo certo dimenticarci di tutti coloro che ci guardano da lassù e di chi combatte contro ogni forma di repressione ed è costretta a non poter seguire la propria squadra del cuore e che stasera è tornata a partecipare per una volta ad un’iniziativa della propria curva.
I giorni trascorsi a casa – proseguono – ci hanno fatto riflettere sull’importanza di chi oggi ha una responsabilità enorme. Ci riferiamo a chi lavora, a quella classe operaia spesso maltrattata e spogliata dei suoi diritti e che in momenti come questi ci dimostra di essere la vera forza di questo paese.
In questi giorni stiamo vivendo sulla nostra pelle le stesse paure di chi scappa dalle guerre e che spesso annega nelle acque torbide dei nostri mari nel silenzio e nell’indifferenza di tutti.
Quello che ci auguriamo è che l’esperienza che stiamo vivendo ci sia di insegnamento per il futuro. Un giorno torneremo alla vita di sempre più maturi e consapevoli che la vita di un solo essere umano vale milioni di volte di più di tutte le proprietà dell’uomo più ricco della terra”.