Riceviamo e pubblichiamo l’idea di un cittadino per la riqualificazione dell’ex mercato ortofrutticolo
FASANO – “Egregio direttore,
nell’ormai lontano 2012, all’interno della sede del Movimento In Comune si chiacchierava, amichevolmente, sul come destinare alcune aree dismesse del nostro territorio. Arrivò il turno dell’ex Mercato ortofrutticolo all’ingrosso. Io proposi di demolirlo e di cederlo ad un privato che avrebbe dovuto costruire palazzi ad uso abitativo in cambio di un palazzo ad hoc da cedere al Comune per allestire tutti gli uffici comunali che oggi sono all’interno del complesso dei Portici di Piazza Mercato Coperto, e parzialmente allestire un parco verde con parco giochi. L’amico Beniamino, che è anche architetto, mi suggerì che non era opportuno demolire la struttura esistente, ma che avendo un valore storico-architettonico in stile anni 60, sarebbe stato più opportuno valorizzarlo così com’è.
Due anni e mezzo fa, l’Amministrazione biancogrigia ha emesso un bando attraverso il quale, professionisti della progettazione, avrebbero proposto idee e progetti per valorizzare non solo il complesso dell’ex Mercato all’ingrosso ma anche le aree adiacenti attraverso spazi verdi e urbanizzazioni varie, tra cui anche un miglioramento della viabilità fino ad arrivare al centro.
Al bando hanno risposto, se non erro in 8 fra singoli o gruppi di tecnici. Avrebbe vinto una squadra di essi ma, come spesso accade, sono sorte delle polemiche perché, né si è mai reso noto il nome del gruppo di vincitori, né hanno mai pubblicato le otto proposte progettuali, né tantomeno hanno dato notizie su questa mancanza di trasparenza.
A distanza di oltre un anno da queste polemiche chiedo, abbastanza incuriosito, al nostro Sindaco, di darci delle spiegazioni in merito e di non far parlare a vanvera i soliti “ben informati” secondo i quali, i vincitori del bando (sul quale c’erano già perplessità sulle modalità e sui redattori dello stesso) non sarebbero vicini all’amministrazione e come tali non graditi. Lungi da me pensare che in politica non si applica il clientelismo, ma la meritocrazia a prescindere, nonostante i fatti, ahimè, ad ogni livello, ed in ogni momento storico mi smentiscono.
Nel contempo, un annetto fa ho dato un’occhiata fugace, tramite l’amico, e all’epoca Consigliere comunale Raffaele Trisciuzzi, agli otto (così ricordo) progetti che parteciparono al bando. Ricordo due aspetti fondamentali: su otto progetti, tutti, tranne due prevedevano la demolizione della struttura esistente. Tutti, prevedevano molto verde ma soprattutto strutture che sarebbero costate nel complesso un bel po’ di milioni di euro se non addirittura decine.
Due progetti, non so se fra questi c’era anche il vincitore, erano a me molto graditi perché particolarmente ricchi di verde. Mi chiesi: il Comune ha, o sarebbe capace, di reperire così tanti fondi per realizzarli? Soprattutto in questo momento di crisi socio-economica… Non è che rimarranno stampati nei decenni nel celeberrimo libro dei sogni?
Allora mi sono equipaggiato con “mouse” e tastiera, e con un semplice programma di grafica digitale ho abbozzato un progettino molto semplice e di conseguenza più fattibile rispetto a quelli del bando. Costo? Non saprei, ma si potrebbe aggirare sul milione di euro, a differenza dei famosi 8 progetti che potrebbero costare 10 volte di più.
Veniamo alla mia semplice idea progettuale. Realizzazione a nord della struttura (lato Via della Vittoria) di un campetto polivalente ed un’area verde con giardino, attrezzi ginnici e una pista rotonda di pattinaggio su rotelle. Realizzazione di una gradinata prefabbricata rivolta all’interno della galleria da utilizzare per eventi teatrali e concerti musicali. Sottostanti la gradinata: i servizi igienici e gli spogliatoi per i fruitori del campetto. Il tutto lo si vede nelle immagini allegate 1 e 2.
Sul lato opposto, ovvero a sud, zona Via Fascianello, realizzazione di un parco verde con giostre per bambini. Trasformare la vecchia casa del custode, in sede amministrativa, spogliatoi e biglietteria per la gestione di eventi e concerti. Spostiamoci invece al centro della struttura dove vi è il manufatto principale. Eliminazione della ferraglia che ero lo scheletro della vecchia pensilina. Realizzare una nuova pensilina, che a differenza della prima a livello della tettoia, dovrà essere a livello del terrazzo più alto della struttura in modo che copra attraverso il plexiglass tutte le aree, compresa la vecchia tettoia dei magazzini da trasformare in una grande balconata, dove mettere tavolini per ristoranti e bar. Sul tetto più alto e su parte della pensilina installare pannelli fotovoltaici per rendere lo stabile autoalimentato.
Sul piano superiore, come già detto, si potrebbero insediare attività ristorative per sfruttare le due grandi balconate, sia quelle esterne che quelle interne, ovvero la vecchia tettoia. Oltre alla ristorazione, si potrebbe pensare come già proposto dall’amica e consigliera comunale Loredana Legrottaglie, una sorta di museo-laboratorio di prodotti tipici artigianali locali. Nei piani inferiori, ovvero quello rialzato, lo si potrebbe trasformare in un mercatino di prodotti tipici locali alimentari ed enogastronomici da un lato, mentre, dall’altro lato, aule per mini congressi, convegni, mediateca e laboratorio di “startup”.
Infine, nei sotterranei, realizzazione di aree da affittare per eventi aggregativi, per feste di compleanno e di sale insonorizzate per studiare e suonare strumenti musicali da dare in gestione ad associazioni e scuole di musica.
All’esterno, sistemazione della perimetrale con un marciapiede alberato con aree parcheggio delle auto.
Insomma, un’area polifunzionale in tutto e per tutto, per giovani, anziani, adulti e bambini. Per turisti e indigeni. Per concerti e per sportivi. Per studio e per lavoro. Già mi immagino lì il Festivalbar e il “Battiti live” e tanti altri concerti gratuiti e a pagamento.
La mia semplice idea progettuale, è fattibile proprio per i costi contenuti. Spero che l’amministrazione biancogrigia ne possa prender spunto, e che non faccia come le altre iniziative dove hanno chiesto il parere dei cittadini e poi hanno fatto come pare a loro”.
Uccio Laguardia