La lettera del dirigente dell’istituto Galilei di Pezze di Greco
FASANO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera del dirigente scolastico del “Galilei” di Pezze di Greco Silvestro Ferrara in merito alla questione della settimana corta nelle scuole delle frazioni.
“Cari genitori degli alunni che frequentano l’Istituto Comprensivo “G. Galilei” di Fasano, Pezze di Greco, Pozzo Faceto, Torre Canne, Speziale e Montalbano, come ben sapete, la porta della Direzione scolastica diretta da chi scrive è sempre aperta (a qualsiasi ora) per l’analisi e la soluzione di tutti quei problemi (grandi o piccoli) che ruotano intorno alla vita di una scuola. L’attenzione di chi scrive e di tutto il personale scolastico, ma soprattutto dei docenti, rispetto alla promozione di un “clima sociale positivo” nei rapporti con gli alunni, tra gli alunni, e con i genitori è stata, ed è tuttora, il vanto non solo della Scuola delle cosiddette “frazioni”, ma di tutta la comunità sociale del territorio comunale di Fasano che si estende verso Sud.
Dal Comprensivo “G. Galilei” sono passati decine di operatori scolastici (docenti e non docenti) che continuano a mantenere rapporti personali e professionali di altissimo livello e che spesso rimpiangono il modo di lavorare, il sistema di relazioni, lo stile comportamentale di tutta la Comunità scolastica che mi onoro di presiedere. In ultimo, ma non in ordine di importanza, mi preme sottolineare quanto il lavoro svolto dai docenti venga riconosciuto dai colleghi delle Scuole Secondarie di 2° Grado di tutta la provincia di Brindisi, sia durante la fase di orientamento, che normalmente si chiude a dicembre, che nel corso degli anni seguenti, quando i ragazzi del Comprensivo “G. Galilei” confermano le proprie capacità, distinguendosi in termini di eccellenza in tutti i percorsi scolastici successivi. E poi ci sono i brillanti risultati delle prove Nazionali INVALSI che attestano, scientificamente, la qualità del lavoro dei docenti e di tutta l’organizzazione scolastica in termini di apprendimenti, laddove i nostri alunni si attestano su prestazioni di 7 o 8 punti superiori alla media nazionale e regionale in Lingua Italiana, Matematica e Lingua Inglese, sia nella Scuola Primaria che nella Scuola Secondaria di 1° Grado.
Insomma, una scuola di “eccellenza” e una Comunità sociale “sana” che interagisce a favore della crescita equilibrata delle future generazioni, in un contesto che Papa Francesco definirebbe di “periferia” e a cui dedicare particolare attenzione, ma che ha assunto il ruolo di “centro” di promozione umana e culturale.
Detto ciò, il mio intervento potrebbe chiudersi qui. Ma allora qualcuno potrebbe chiedersi perché il Dirigente scolastico Silvestro Ferrara ha sentito il bisogno di comunicarci tutto questo? La risposta è semplice: da qualche settimana l’Istituto Comprensivo “G. Galilei” è “sotto pressione” ed oggetto di una “campagna di totale disinformazione”, denigratoria e offensiva, che mina la serenità di tutta la Comunità scolastica (docenti, alunni e personale scolastico) che lo scrivente ha il dovere di tutelare e difendere in tutte le sedi opportune. Per questo ho deciso di scrivere. Per informare serenamente e correttamente, come è nel mio stile, tutti i soggetti interessati al “bene comune” e al buon funzionamento dell’istituzione scolastica. Partiamo però da una premessa fondamentale: la scuola non può essere oggetto di strumentalizzazioni politiche di alcun tipo. Chi lo fa rispolvera un déjà-vu degli anni ’60, ’70 e ’80 quando si “usava” la scuola per altri fini, minandone l’autonomia e la libertà.
Ma veniamo ai “fatti”. Un paio di mesi fa, il giorno prima dell’insediamento del Consiglio d’Istituto eletto da pochi giorni, lo scrivente riceveva una missiva firmata da un gruppo di genitori (circa 150) che chiedevano l’introduzione della “settimana corta” anche nelle cosiddette “frazioni”. Immediatamente informavo il Consiglio d’Istituto della richiesta e si decideva, all’unanimità, di rimandare tale decisione al mese di ottobre dell’anno scolastico successivo, utilizzando lo strumento della consultazione di tutti i genitori (sondaggio) soprattutto per ragioni di natura igienico – sanitarie (eravamo e siamo ancora nel pieno di una pandemia).
Ma le “pressioni mediatiche” continuavano, con argomentazioni molto discutibili, a cui non darò ulteriore “spazio” in questo mio intervento, poiché chi scrive non necessita di “visibilità”.
Alla fine il Consiglio d’Istituto (che ringrazio pubblicamente per la correttezza, la disponibilità, la pazienza e la capacità di analisi serena e disinteressata) decise di anticipare i tempi e avviare un sondaggio “democratico”, informato e partecipato (invito chi legge l’articolo a verificare tutti i passaggi procedurali pubblicati sul sito web della scuola all’indirizzo comprensivogalilei.edu.it).
Infatti, hanno votato 747 genitori su una popolazione scolastica complessiva di 887 alunni suddivisi nei 3 ordini di scuola (Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° Grado). Un vero esercizio di confronto e di democrazia! Adesso la parola passerà al Consiglio d’Istituto (il vero organo decisionale) che si riunirà e deciderà in merito all’adozione della “settimana corta”.
Permettetemi, però, di ringraziare pubblicamente anche tutto l’apparato amministrativo della mia scuola (perché una scuola, come un servizio sanitario, si regge su un lavoro “oscuro” ma fondamentale svolto in silenzio da persone che operano “a testa bassa” per il buon funzionamento generale dell’Istituzione) che ha organizzato i seggi, prodotto e distribuito il materiale elettorale nel momento di massimo disagio causato dalle continue chiusure di classi in quarantena e dalla necessità di rifornire la scuola di mascherine FFP2 e di materiali igienizzanti. Grazie ancora ai genitori (eletti negli organi collegiali) che hanno presieduto i 5 seggi, per 10 ore, in due serate distinte e consecutive, garantendo le condizioni di “massima trasparenza” in tutte le operazioni di voto. Grazie ancora ai docenti Coordinatori delle sedi in cui si è votato, che hanno affiancato i genitori.
Ma chiariamo ancora qualcosa. Molti genitori (alcuni provenienti da Fasano per scelta scolastica, cioè sceglievano proprio il Comprensivo “G. Galilei” per il modello organizzativo adottato dai docenti) da ora in poi non avranno più scelta. Tutto il sistema scolastico comunale funzionerà allo stesso modo.
È una cosa sicuramente positiva? Solo per fare un esempio, e senza intenti polemici, a Noci ci sono due Istituti comprensivi: uno articola il proprio orario su 6 giorni e l’altro su 5. I genitori sono liberi di scegliere!
Ma se vi fate vincere dalla curiosità, allora usate Internet con intelligenza e scoprirete che in tutta Italia è vivo un dibattito sulla legittimità della “settimana corta” e sulle conseguenze, positive e negative, dei due modelli organizzativi, messi a confronto, rispetto agli apprendimenti degli alunni.
La scelta portata avanti dai docenti del Comprensivo “G. Galilei” negli ultimi 10 anni si basava sul rispetto dei ritmi di apprendimento dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, fortemente raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), non certamente su ragioni di opportunità personale.
È scientificamente provato, infatti, che tempi più distesi e ritmi di apprendimento “calibrati” sui bisogni individuali producono apprendimenti più efficaci. Altro che “scuola della preistoria”!
Quello che conta quindi è il confronto di idee, la disponibilità a mettersi in discussione, la capacità di produrre una sintesi, non le “chiacchiere da cantina”, come direbbe Umberto Eco a proposito dell’uso smisurato ed abnorme dei social media.
E per concludere un’ultima annotazione. È proprio vero che la chiusura della scuola il sabato produrrà economie certe nelle casse comunali? Ho qualche dubbio.
L’adozione della “settimana corta” produce inevitabilmente una dilatazione del “tempo scuola” su 5 giorni. Ciò significa che se fino ad ora tutte le operazioni successive alla conclusione delle lezioni (pulizia degli ambienti e relativa sistemazione) si concludevano alle ore 13.30, da ora in poi dovranno concludersi necessariamente alle ore 15.00 (con conseguente consumo energetico). Tutte le attività di arricchimento dell’offerta formativa pomeridiane (progetti PON, progetto lettura, attività sportive scolastiche, attività teatrali) dovranno essere spostate nelle ore serali (con conseguente consumo energetico).
Il Corso ad indirizzo musicale della sede “G. Galilei” terminerà le attività ordinarie alle ore 19.30, non alle ore 17.00 come avviene ora, con conseguente pulizia dei locali fino alle 20.30. Per non parlare poi della dilatazione temporale delle riunioni degli organi collegiali, cioè dei Consigli di sezione e di classe e dei Collegi dei Docenti (a cui compete per legge l’eventuale apertura del registro elettronico alle famiglie) che occuperanno necessariamente le ore serali (con conseguente consumo energetico).
In conclusione, la “settimana corta”, con ogni probabilità sarà adottata dal Consiglio d’Istituto. Il confronto di idee invece rimane “aperto”, purché sia civile, non “strumentale” e rispettoso delle persone e delle professionalità che a vario titolo operano nella Scuola.”