Ieri sera la cerimonia di premiazione per le eccellenze pugliesi che si sono distinte nell’ambito di cultura, sanità, sociale, volontariato e imprenditoria
CELLINO SAN MARCO (BR) – Si è tenuta ieri sera (19 settembre) la VI edizione del Premio Internazionale “Giuseppe Fasano” – Grottaglie Città delle Ceramiche, un evento presentato dalla giornalista, e volto di Telenorba, Maria Liuzzi.
Fra i vincitori del Premio, che si caratterizza per la presenza di personaggi la cui esperienza di vita e professionale può costituire ispirazione ed esempio per la comunità, anche la nostra concittadina Laura De Mola, presidente di Fasano Selva, per l’impegno profuso nell’ambito dell’imprenditoria pugliese.
Il premio, che l’organizzatore dedica al padre Nicola Fasano, si è tenuto, come lo scorso anno, nella tenuta del noto artista Al Bano Carrisi a Cellino San Marco. La famiglia Fasano si tramanda l’arte della lavorazione della ceramica dal 1620, quindi ha superato il quattrocentesimo anno di vita.
Il Premio è andato ai personaggi del mondo della cultura, dell’imprenditoria, del commercio e della società rappresentata dalla magistratura, dal mondo della sanità e dal volontariato; personaggi che a livello nazionale ed internazionale stanno scrivendo una importante pagina della nostra storia. Tra gli altri premiati, la scrittrice Catena Fiorello, il modello di Armani Fabio Mancini, la creatrice di Lolita Lobosco Gabriella Genisi, il fondatore di
‘Inchiostro di Puglia’ Michele Galgano, il giornalista e scrittore Pino Aprile, il medico-scrittore Roberto De Castro, il colonnello dei Ros Angelo Jannone, il direttore dell’AsI Taranto, Vito Gregorio Colacicco, il direttore de lo Jonio e Adriatico Pierangelo Putzolu, il direttore di Antenna Sud, Gianni Sebastio, la professoressa Nathalie de Kernier con il padre, l’ambasciatore Baudouin de la Kethulle, gli imprenditori Roberto Burdi, Pietro Casamassima, Paolo Colombo, Giangrazio Di Rutigliano e Maria Grazia Campanile (Geopharma), la scrittrice Mina Micunco e la presidente di Fasano Selva, Laura De Mola. Un riconoscimento, infine, è stato consegnato all’assessore alla Cultura del Comune di Taranto, Fabiano Marti.
Chi ha conosciuto in vita Nicola Fasano, scomparso già da qualche anno, ne parla come di un artista vero, autentico figlio grottagliese, e vero maestro su un duplice fronte. Il primo è stato quello della trasmissione dell’arte ceramica ai figli e ad altri ceramisti, ma ha anche voluto, e saputo, dialogare con migliaia di studenti, non soltanto grottagliesi, ma di tutta la provincia ionica che chiedevano di visitare il suo laboratorio per vedere plasmare l’amorfa argilla che, magicamente, acquistava forme e figure di grande fascino.
Chi lo ha conosciuto nel suo storico laboratorio oggi ritorna volentieri, non soltanto perché il figlio Giuseppe è il degno continuatore della tradizione ceramistica dei Fasano, ma anche per quel clima di grande raccoglimento che il sito offre. Guardando i forni e i resti archeologici di una zona che sfida i secoli, sembra ancora aleggiare la figura ieratica di Nicola.