La redazione di Inchiostro Vivo ha partecipato con un’inchiesta sull’omicidio del giovane barese Michele Fazio.
FASANO – Ogni anno, i Presidi del libro della Regione Puglia propongono un progetto che coinvolge le ultime tre classi delle scuole secondarie di II grado, un’iniziativa dedicata al Premio Alessandro Leogrande, istituito nel 2017.
Questo progetto si articola in due sezioni: voto e inchiesta, offrendo agli studenti la possibilità di esplorare diverse sfaccettature del mondo della letteratura e del giornalismo investigativo. Nella sezione voto, le scuole partecipanti hanno l’opportunità di leggere i cinque titoli candidati all’edizione in corso del Premio Leogrande e di scegliere il loro preferito. D’altra parte, le scuole che optano per la sezione inchiesta si cimentano nella scrittura di un’inchiesta narrativa, mettendo in pratica le competenze acquisite durante il percorso scolastico e affrontando tematiche di attualità e interesse sociale.
Quest’anno, l’associazione Presidi del libro ha premiato la migliore della scorsa edizione del concorso. Il riconoscimento è andato all’ I.I.S.S. Leonardo da Vinci di Fasano, per la redazione di “Inchiostro Vivo”. Un successo che ha reso fieri la prof.ssa Teresa Cecere e tutti i ragazzi della redazione. Le congratulazioni non sono tardate ad arrivare dal sodalizio presieduto da Orietta Limitone, che ha elogiato il lavoro svolto dalla scuola e ha espresso apprezzamento per l’impegno profuso nella realizzazione dell’inchiesta vincente.
‘“Domani aggiustiamo, pà…” Il sogno di Michele Fazio’ è il titolo dell’articolo vincitore a firma di Francesco Caringella con il supporto della redazione di Inchiostro Vivo. Un’inchiesta che approfondisce l’omicidio del giovane il 15enne barese ucciso dalla mafia da una pallottola vagante davanti alla sua abitazione a Bari vecchia, lo scorso 12 luglio del 2001, spezzando il suo sogno di diventare carabiniere.
«L’autore da giornalista diventa scrittore raccontando gli eventi con un linguaggio capace di mediare l’immediatezza e l’oggettività giornalistica con la sensibilità e soggettività della narrazione romanzesca – ha affermato la presidente Limitone –; in questo modo la cronaca si fa grande.
La sua sfida è quella di indagare la realtà nel tentativo di conquistare, o di intravedere, anche se fugacemente, la verità».