
Tonio Maniello aveva parlato apertamente della sua malattia per sensibilizzare i fasanesi. Adesso, finalmente, si è sottoposto a trapianto: «Si riparte da qui»
FASANO – A gennaio vi abbiamo raccontato la storia di Tonio Maniello, il giovane fasanese che, affetto da una leucemia linfoblastica acuta, aveva lanciato una campagna di tipizzazione proprio nella nostra città al fine di invitare quante più persone ad entrare a far parte della banca dei donatori di midollo osseo.
L’evento, promosso dalla sezione regionale di ADMO, aveva scosso le coscienze di molti fasanesi (e non solo) che lo scorso 7 gennaio si sono ritrovati in piazza Ciaia per sottoporsi al test, candidandosi a divenire possibili donatori di midollo.
Tonio, come tanti nella sua condizione, ha sperato di trovare il suo “fratello gemello”, perché l’unica via percorribile per guarire dalla sua patologia è sempre stata una sola: il trapianto di midollo.
Un ragazzo riservato, che non ha mai parlato apertamente della sua malattia, il quale ad un certo punto di questo faticoso percorso ha ben pensato di trasformare la sua battaglia in un’occasione per sensibilizzare la città su questo importante tema.
Circa due mesi fa, per Tonio, arriva la notizia tanto sperata: c’è un donatore, quel “fratello gemello” tanto atteso, ed é israeliano. Ma, nello stesso periodo, le forti tensioni tra Israele e Palestina hanno reso difficoltosa la procedura di trasferimento della sacca di midollo fino al nostro Paese. L’obiettivo è stato raggiunto poco più di un mese fa, quando l’istituto “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo annuncia al giovane fasanese che la sacca è nel nostro Paese e che tutto è pronto per il trapianto.
Il trapianto, dopo intensi cicli di chemioterapia, radioterapia e farmaci immunosoppressivi, é stato eseguito grazie ad un egregio lavoro svolto dall’ottima équipe medica dell’Istituto, e Tonio ha così cominciato il suo nuovo percorso di vita. Pochi giorni fa è stato dimesso e adesso seguirà a livello domiciliare le dovute prescrizioni previste dal protocollo post trapianto.
Una lieta ripartenza, vissuta attraverso il percorso di Tonio, e soprattutto attraverso l’importante messaggio che con la sua storia ha voluto lanciare ai suoi amici, ai suoi concittadini ed a quanti hanno seguito da vicino il coraggio con cui ha affrontato – e continua ad affrontare – la sua patologia.
A Tonio i nostri auguri, affinché possa conoscere presto il tanto sperato lieto fine, possa ritornare a vivere la sua vita pienamente e soprattutto mettendosi definitivamente alle spalle questo difficile momento: a voi tutti il nostro invito, come quello fatto da Tonio, a diventare donatori di midollo osseo. Si può davvero salvare una vita e Tonio, con forza e determinazione, ce lo sta dimostrando.