L’ex nerazzurro è tornato a vestire i panni dell’Uomo ragno per raccontare la sua storia tra i pali – LE FOTO
FASANO – Una domenica pomeriggio da incorniciare per l’Inter club Fasano “Giacinto Facchetti” che è riuscita a portare in zona Walter Zenga, il portierone che ha fatto sognare il popolo nerazzurro inanellando ben 473 incontri in 12 anni con la maglia dell’Internazionale, vincendo uno scudetto, una Supercoppa italiana e due Coppe Uefa.
Grande soddisfazione per il presidente del locale club nerazzurro Lello Cinqui che ci tiene a precisare che “sognavamo di organizzare un evento da ricordare per festeggiare la seconda stella e pensiamo ancora una volta di esserci riusciti”.
Gli sfegatati tifosi nerazzurri si sono dati appuntamento domenica scorsa (11 agosto) a Calacara, presso Happetito by Ciporti, per rivivere direttamente dall’Uomo ragno la grande storia di una bandiera dell’Inter e della nazionale italiana.
Una serata condotta magistralmente da Mimmo Capozzi che ha saputo toccare i tasti giusti di una lunga carriera nerazzurra di Walter Zenga, senza mai essere scontato, ma riuscendo a far emergere il cuore nerazzurro di un calciatore che, ricordiamo, a livello individuale è stato eletto portiere dell’anno Iffhs per tre volte consecutive (dal 1989 al 1991), classificandosi terzo in altre due occasioni (nel 1987 e nel 1988). Non è tutto, la stessa Iffhs lo ha nominato “miglior portiere del decennio” nel 1997 e collocato in 20esima posizione nell’elenco dei più forti portieri del XX secolo. Nel 1988 e nel 1990 si è classificato rispettivamente 17esimo e 12esimo nella corsa al Pallone d’oro.
Per l’occasione non sono mancati i rappresentati delle delegazioni pugliesi dell’Inter club Brindisi, Ostuni, Maruggio ed Andria.
Un evento che ha fatto emergere una piacevole conversazione con Zenga che si è aperto ai presenti come un libro evidenziando i racconti e gli aneddoti di una carriere indimenticabile, raccontando il suo rapporto con i suoi colleghi, particolarmente toccante il riferimento a Gianluca Vialli e Siniša Mihajlovic. Una serata che verrà ricordata a lungo dai nerazzurri del posto perchè non è da tutti festeggiare l’ultimo scudetto con una delle “stelle” del firmamento Internazionale.
(Fotoservizio di Mario Rosato)