La condivisione della lotta contro il tumore tra sofferenza e sorrisi. Presentato ieri “Il Guerriero Sorridente” per la rassegna “Libriamo tra le masserie”.
FASANO – Una raccolta di testimonianze, di emozioni, di sofferenze e di sorrisi, affinché il dolore possa trasformarsi in amore: è il libro “Il Guerriero Sorridente” (Gruppo Albatros edizioni) dedicato a Giovanni Custodero, presentato ieri sera nel corso della rassegna letteraria “Libriamo tra le masserie”, organizzata dal Mondadori Point di Fasano di Laura De Mola.
Il Teatro Sociale ha ospitato il terzo appuntamento della rassegna presentato dal giornalista sportivo Marco Mazzocchi con Elena Maggi e Mariana Custodero, rispettivamente madre e sorella di Giovanni, il ragazzo scomparso prematuramente lo scorso gennaio 2020 a causa di un tumore.
Un’emozionantissima Laura De Mola ha introdotto la serata: << Sono stata vicina a Giovanni durante il percorso della sua malattia. Abbiamo condiviso tanti momenti. Giovanni è una persona da ammirare. È sempre stato sensibile, umile, non si è mai arreso, ha lottato fino all’ultimo. Si è sempre speso per tutti, per lanciare un messaggio e dare voce a chi, come lui, affronta questi difficili percorsi>>.
<<Un libro di testimonianze – ha spiegato Mazzocchi – raccoglie le voci della mamma, della sorella, del cognato, degli amici e dei medici>>.
Giovanni, originario di Pezza di Greco, scopre la malattia a soli 23 anni, da un semplice rigonfiamento della caviglia. <<Da lì non è crollato, ha iniziato a percorrere un altro cammino con grinta e forza>> racconta mamma Elena. Uno sportivo, portiere di calcio a 5 che ha dovuto affrontare inizialmente l’amputazione della gamba, ma questo non lo ha fermato. Giovanni dice “Della mia malattia, ne ho fatto un’opportunità”.
Come sottolineato da Mariana, la sua “sorellona”, sono stati i valori dello sport come l’altruismo e la disciplina ad aiutarlo. Non potendo più giocare, infatti, il giovane decide di fare il mental coach attraverso i social, raccontando tutto con il sorriso.
<<A 24 anni avevo già perso mia figlia – ha proseguito Elena a cuore aperto – Con Giovanni ero una mamma chioccia. Non volevo accettare anche la sua perdita. Ma siamo stati forti e abbiamo lottato, insieme>>.
Da lì nasce anche il simbolo del guerriero, le t-shirt realizzate con l’amico Luigi per racimolare “Un gruzzoletto per i viaggi della speranza a Firenze”, dove era in cura.
Dopo continui cicli di chemioterapia e 6 interventi, Giovanni sceglie il termine delle feste natalizie per comunicare la sua scelta più coraggiosa: entrare in sedazione assistita. Ormai senza forze, lascia 5 “desideri” alla famiglia: il compito di portare avanti il suo messaggio, il suo operato, attraverso la fondazione dell’associazione (l’ASD Giovanni Custodero); la realizzazione di una statua al centro della città affinché ricordino tutti quello che ha fatto (installata nella villetta della sua Pezze di Greco); il libro (presentato ieri); non essere dimenticato; far comprendere quanto sia importante l’eutanasia.
L’associazione, oggi, continua senza sosta a diffondere la sua testimonianza, la sua storia, il suo sorriso anche attraverso iniziative come la donazione di trecce per realizzare parrucche di capelli veri, il commovente gesto compiuto finora da ben 90 persone che hanno scelto di “regalare un sorriso” a chi si trova a combattere contro il mostro.
Il libro rappresenta un insegnamento di vita su carta. Il ricavato delle vendita sarà destinato a “Impresa Amica dell’Unicef sull’educazione femminile in Niger”.
Giovanni ha vissuto intensamente ogni giorno, considerando un dono ogni alba dopo la notte, un giorno in più da vivere con le persone amate.
Grazie Giovanni, per tutto.