Si è spento ieri sera
FASANO – Ci ha lasciato Gianni D’Onofrio, l’impreditore fasanese che si è spento ieri sera, all’età di 61 anni. Il ricordo di Mimmo Mongelli
“Gianni D’Onofrio non c’è più. È volato in cielo l’altra sera. Alla fine il male che qualche anno fa aveva attaccato la sua vita ha avuto la meglio. Il gigante buono ha combattuto sino alla fine, come solo una persona con la sua tempra poteva combattere, ma il “nemico” non si è mai dato per vinto e alla fine lo ha portato via.
È difficile, veramente difficile, sintetizzare in poche righe chi era Gianni. Ci provo dismettendo i panni del cronista e indossando quelli dell’amico (di una vita): forse mi sarà più facile. Gianni era quello che gli inglesi definiscono un self made man, una persona che doveva esclusivamente alla sua forza di volontà e al suo spirito di sacrificio i brillanti risultati che aveva raggiunto nella vita. E di traguardi ne aveva tagliati veramente tanti.
Anche quando è diventato un imprenditore di successo, non ha mai perso di vista quello che è stato il primo “amore” della sua vita: l’informazione. Era partito facendo il cameraman per Tele Radio Città Bianca ed era arrivato a curare la regia per trasmissioni di primo piano delle più importanti reti televisive nazionali. Gianni aveva il dono dell’occhio magico: gli bastavano pochi sguardi per capire quale era l’angolazione di una ripresa che poteva “bucare lo schermo”. Se ne erano accorti, ad esempio, importanti organizzazioni nazionali di categoria che per anni hanno fatto a gara per accaparrarsi la sua consulenza.
Era un imprenditore lungimirante. Era partito davvero dal niente, da Torre Canne, riuscendo a realizzare, a Capitolo, uno stabilimento balneare che è un capolavoro. Stessa cosa ha fatto all’ombra del faro, dove ha rilevato un lido esistente e lo ha completamente rivoluzionato. In queste avventure imprenditoriali ha sempre avuto al fianco la moglie Cosimina e le figlie Katia e Annamaria, che sono la luce dei suoi occhi.
Un gigante con un cuore grande grande grande grande…
A Gianni non piace – continuo ad usare il presente perché lui è ancora qui tra noi e lo sarà per sempre – parlarne, ma per una volta lo faccio io per lui: durante la sua vita è stato protagonista di una serie infinita di iniziative di solidarietà concreta. La sua impronta di uomo buono è visibile anche in Africa.
Mi fermo qui. Non mi piace scrivere “coccodrilli”. Questo è “solo” il ricordo di un grande amico e di un grande uomo che – ne sono certo – ha lasciato un segno indelebile del suo passaggio su questa terra.
Buon viaggio Gianni. Che la terra ti sia lieve.”
Alla famiglia dell’uomo giungano le sentite condoglianze dell’editrice Laura De Mola, del direttore Giannicola D’Amico, del coeditore Marco Mancini e di tutta quanta la redazione.