La prima del Palazzetto dello sport verrà ricordata per i 2500 tifosi ed una vittoria storica VIDEO E FOTO
FASANO – Impresa Azzurra nel debutto al Palazzetto dello sport di Vigna Marina nella cornice di 2500 spettatori. L’Italia supera la Serbia (31-30) al termine di una gara avvincete che ha visto gli Azzurri accendere la freccia per il decisivo sorpasso nell’ultimo giro di lancette, mettendo a segno una prestazione sontuosa. Nella seconda gara del Gruppo 4 delle qualificazioni ad Ehf Euro 2026 l’Italia sfodera una prestazione sulla stessa riga di quella ispanica di Sagunto contro la Spagna (31-30), ma questa volta arriva anche la concretezza dei punti in palio.
Una vittoria che proietta Helmersson e compagni al secondo posto nel girone, avanti proprio alla Serbia. Difficile pensare che sia un caso perché la vittoria interna della prima storica a Fasano è il frutto di una squadra che continua a crescere a vista d’occhio. Una vittoria che arriva a lanciare gli Azzurri alle gare di marzo contro la Lettonia, decisive per proseguire la corsa. Nel mezzo un altro appuntamento di enorme portata: i Mondiali, dove gli azzurri torneranno, nel gennaio prossimo in Danimarca, a distanza di 28 anni dall’ultima ed unica partecipazione del 1997. Per l’Italia è la sesta vittoria nelle ultime otto partite, la quarta consecutiva in casa, difendendo l’imbattibilità creata contro Turchia, Belgio e Montenegro nelle scorse qualificazioni ai Mondiali.
Nella notte magica fasanese il cittì Riccardo Trillini deve rinunciare ancora al capitano Parisini, ma restano fuori anche Leban e Manojlovic, mentre rientrano, rispetto all’ultima uscita, due pedine importanti come Savini e Bronzo. In gara si prendono la squadra Simone Mengon (6), Bortoli (4) ed un Helmersson (8) devastante, per la prima volta titolare ed apparso in grado di reggere la pressione.
L’Italia parte col piede sull’acceleratore, tocca subito il +3 (5-2) al 7′ e prova a fare la partita. La difesa della Serbia, affidata alla ruvidità della coppia Marsenic-Pehmalbec, fa un po’ fatica a prendere le misure sulla rapidità italiana. Simone Mengon mette il timbro, con un gran gol dai nove metri (7-4) e conferma il distacco massimo degli Azzurri. La Serbia non molla ed impatta al 17′ (8-8). Ruotano gli uomini: dentro Marrochi e Savini, sulla linea Martini avvicenda Sontacchi. Anche tra i pali lo staff azzurro alterna a più riprese Ebner e Colleluori, col primo che, seppure lontano dai numeri visti in Spagna, piazzerà le parate decisive nei minuti finali. È un primo tempo teso. L’Italia spreca in superiorità numerica e nel finale di parziale sciupa il vantaggio (13-12) ed incassa il sorpasso dell’intervallo (13-14).
Nella ripresa la Serbia trova nel talento di Dodic le giocate che mettono in crisi la 6-0 italiana. Il buon momento dei serbi si concretizza all’11’ (18-22) con il solito Ilic per il massimo vantaggio degli ospiti. L’Italia dimostra di sapere risalire dagli inferi, di sapersi rialzare. Cambio difensivo, con una sorta di 3-3 molto aggressiva per stanare l’attacco serbo e un paio di fiammate di Marco e Simone Mengon riaprono i giochi sul -2 (20-22). La Serbia cerca il colpo del KO (27-29) con Ilic al 24′. All’ultimo respiro arriva il break di 3-0, aperto da Dapiran, intervallato dal solito Simone Mengon e chiuso, su palla recuperata, dal gol-vittoria firmato De Angelis, che porta il risultato sul +1 (31-30), poi solo difesa prima dell’esplosione di gioia per una vittoria storica.
Il tabellino della gara
Italia–Serbia: 31-30 (13-14)
Italia: Ebner, De Angelis 5, Dapiran 4, Bulzamini, Angiolini, Savini, Sontacchi, Marco Mengon 1, Bronzo 2, Simone Mengon 6, Colleluori, Martini, Bartoli 4, Pugliese, Hlemersson 8, Marrocchi 1. All. Trillini.
Serbia: Vorkapic, Kos 5, Jovanovic, Borzas, Kojadinovic 6, Pusica, Ilic 6, Orbovic, Sotic, Rogan, Dodic 5, Djukic 2, Pechmalbec 5, Marsenic 1, Milosavljev, Bomastar. All. Rojevic.
Arbitri: Schulze (GER) e Tonnies (GER). Delegato Partemian (GRE).
(Fotoservizio di Mario Rosato)