E’ scomparso l’artigiano e il creativo dell’elaborazione delle piccole Fiat, un signore a tutto tondo
FASANO – Una lacrima scivola sul volto degli appassionati dei motori da competizione, una brutta notizia ha colpito gli affetti di tutti coloro che masticano la cronoscalata nostrana e non solo. Nella giornata ha lasciato la sua esistenza terrena Giacomo Sabatelli, per gli amici, i tanti suoi amici, Giacomino, il mago delle piccole Fiat. Una vita per i motori da competizione, una vita per la Coppa Selva di Fasano, nella sua declinazione più pura: quella dell’elaborazione delle piccole terribili utilitarie. Un artigiano, un professionista, un creativo all’ennesima potenza, ma principalmente un custode della storia cittadina dell’elaborazione dei motori da competizione.
“U mé”, bastava questa affermazione per tiragli fuori il massimo del suo orgoglio, della sua competenza perché lui non si era affidato ai libri di scuola per capire il funzionamento di un motore a scoppio, ma aveva appreso i suoi segreti direttamente sul campo, già in tenera età. Per chi ha avuto modo di conoscerlo direttamente davanti ad un motore, mentre “cantava” sul ponte della sua storica officina, non poteva desistere dal chiamarlo maestro, perché lui è stato un maestro, uno di quelli che ha segnato un pezzo di storia motoristica della nostra città.
Era un piacere intrattenersi con lui per ricordare gli eventi del passato, ma guai ad offendere una sua piccola creatura, perché ogni macchina che lui elaborava era un figlio aggiunto alla sua famiglia naturale e come tale andava difeso fino alla fine. Una persona di altri tempi, rispettosa degli avversari e del suo concorrente cittadino, quel Mimì Pezzolla che lo spingeva a fare sempre meglio perché in gara solo uno doveva vincere, mentre nella vita di tutti i giorni il rispetto era alla base di tutto. Si scherzava, si rideva, si amplificava la rivalità, ma sempre con il garbo che nei giorni nostri molti hanno perso di vista. Giacomino è stato un maestro delle piccole terribili Fiat, ma principalmente un signore in tutti i sensi, sempre rispettoso del lavoro degli altri, ma allo stesso tempo orgoglioso di vedere su una vettura da competizione la scritta “Motori Sabatelli – Fasano”, seguendo una grafica che si perde nella notte dei tempi.
Per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo non può dimenticare la sua classica postura davanti ad un motore, quella immancabile sigaretta in una mano, mentre nell’altra c’era il classico cacciavite di circostanza che spesso faceva miracoli e che miracoli! Per lui tirare fuori l’anima da una piccola utilitaria era come alzare al cielo il trofeo più prestigioso che un pilota possa conquistare.
Sempre vicino all’organizzazione della Coppa Selva di Fasano, pronto a dare un supporto alla stessa Egnathia corse nel dare seguito, anno dopo anno, ad un’altra edizione della competizione.
“U mè” sei andato via in punta di piedi, ma sappi che i tuoi motori saranno pronti a “cantare” a lungo, mentre per tutti coloro che ti hanno conosciuto, oggi, e non solo oggi, è un giorno amaro perché le lacrime continueranno a scivolare sul volto.
La redazione di Gofasano, con in testa l’editore Laura De Mola, ancora incredula sull’accaduto è vicina alla famiglia in questo particolare momento.