E ne chiede la sostituzione con una card del turista
FASANO – Sulla questione relativa all’imposta di soggiorno, che oramai tiene banco da settimane all’interno della discussione politica, è intervenuto anche il consigliere comunale Vito Bianchi, che con InComune ha diramato la seguente nota stampa.
“Lo avevo annunciato nello scorso consiglio comunale, dopo che già in passato mi ero espresso molto chiaramente sull’argomento: la tassa di soggiorno, così come è stata congegnata a Fasano, non va bene. E dunque va abolita. Va abolita, innanzitutto, perché non rientra in un sistema turistico organico, che dovrebbe mettere un comparto fondamentale per l’economia cittadina al centro degli interessi dell’amministrazione comunale, e che invece vede addirittura il relativo assessorato senza un referente credibile e competente.
La tassa di soggiorno va abolita perché il sindaco Francesco Zaccaria e i suoi sodali non fanno nulla per accompagnare il visitatore in una fruizione civile, moderna e intelligente di un territorio ricchissimo come quello fasanese: centro storico in condizioni pessime, vie che attraversano gli ulivi secolari rovinate e piene di immondizia, villa comunale (presso cui arrivano i bus) abbandonata al buio e al degrado più totale, zona collinare trascuratissima (come se fosse un fastidio e non un’opportunità), nessuna attenzione per le bellezze storiche e naturalistiche da valorizzare in chiave di turismo sostenibile, non un metro di piste ciclabili, assenza di una rete di collegamenti efficienti fra collina, pianura e marina, con l’uso di bus vecchi, che circolano mastodontici e vuoti, con orari scomodissimi, quando invece ci vorrebbero tanti piccoli bus elettrici a cadenza continua, da collegare al disincentivo dei mezzi privati. Insomma: mancanza di una visione complessiva del comparto turistico, carente persino del minimo sindacale.
E allora, di fronte a questa insipienza amministrativa, come si può chiedere a un visitatore di versare un contributo di soggiorno che andrà a rimpinguare le casse del Comune? Piuttosto, per eliminare l’odioso balzello, ma senza rinunciare alle entrate suppletive dei turisti, con una forma facoltativa di contribuzione si può adottare un sistema più efficace, che però, per funzionare, prevede una politica organizzata di sviluppo turistico: proporrei, infatti, una “carta comunale dei servizi turistici”, non obbligatoria, con un costo che sostituirebbe la tassa di soggiorno. Con una simile carta, il turista potrebbe per esempio godere di sconti convenienti per stabilimenti balneari, concerti o spettacoli in genere, musei, parcheggi comunali, ristoranti e negozi convenzionati, palestre o mezzi pubblici. In un sistema turistico omogeneo, con l’apposita carta il visitatore potrebbe fruire di gratuità per l’uso (futuribile!) delle biciclette comunali, come pure per le visite guidate al patrimonio storico, archeologico e naturalistico del nostro comprensorio, dagli scavi di Egnazia al Parco Regionale delle Dune Costiere, dal Dolmen di Montalbano al “Buco” e al Minareto sulle colline della Selva.
E quanto più i servizi offerti saranno di qualità, tanto più i visitatori si mostreranno lieti di acquistare la “carta del turista”: si tratterebbe dunque di un incentivo a migliorare la fruibilità del territorio, per un’amministrazione che, di conseguenza, sarebbe obbligata a darsi da fare, a ingegnarsi per migliorare l’offerta, invece di ridursi – come invece accade adesso – a mero parassita dell’impresa privata. Fantascienza? No, solo un pizzico di intelligenza e buona volontà, per organizzare al meglio l’accoglienza nel territorio di Fasano. Un’accoglienza di cui, a tutt’oggi, si fanno carico, e con enormi sacrifici, solo e soltanto gli operatori privati, mentre l’amministrazione del sindaco Francesco Zaccaria tira a campare chiusa in se stessa, senza ascoltare nessuno, all’insegna dell’arroganza e dell’ignoranza. E non va bene”