Le dichiarazioni del Movimento sulla decisione del Tar di Lecce
FASANO – All’indomani della decisione del Tar che ha “bacchettato” il comune di Fasano sul diniego per il cambio di destinazione d’uso per masseria Pettolecchia, diniego giunto lo scorso anno dalla squadra guidata da Francesco Zaccaria, interviene il Movimento “In Comune” che sottolinea come questa sia “un’altra figuraccia dell’amministrazione”.
«Poco meno di un anno fa, durante il consiglio comunale concernente il bilancio, che noi respingemmo e che sancì l’allontanamento del movimento “In Comune” col suo rappresentante, il prof. Vito Bianchi, dalla maggioranza che oggi amministra Fasano – scrive in una nota il movimento cittadino – l’incresciosa vicenda della masseria Pettolecchia fu indicata fra i principali motivi del nostro dissenso verso il sindaco Zaccaria e compagnia bella. Anche in quella circostanza venne da noi sottolineata l’assurdità di un atteggiamento politico che, di fatto, fra rimandi, cavilli – visibilmente pretestuosi – e prese in giro, impediva il recupero e la trasformazione della bellissima masseria fortificata in “centro culturale”: sarebbe stata, senza ombra di dubbio, una grande occasione per l’arte, la storia e la cultura del territorio fasanese. Avremmo avuto in zona un fulcro di attività poliedriche e di altissima qualità, un luogo e un’architettura ideali per mostre, concerti, teatro, cinema, convegni, spettacoli ed eventi d’ogni genere. L’unicità e la bellezza di masseria Pettolecchia, la sua storia strettamente intrecciata con il paesaggio circostante, ne avrebbero fatto un presidio culturale di assoluto richiamo e di grande suggestione, alimentando un circuito virtuoso di iniziative e passione. Persino la Soprintendenza, notoriamente più che prudente nel favorire i restauri e le trasformazioni d’uso di manufatti antichi, aveva già rilasciato tutte le autorizzazioni del caso! Ma questo, all’amministrazione del sindaco Zaccaria e ai suoi sodali, sembrava non interessare. Addirittura, considerando quanto si erano incaponiti politici e tecnici degli uffici comunali, ci era sorto il dubbio che proprio nessuno di loro capisse la portata di una simile, meritoria impresa culturale. Come: la Soprintendenza autorizzava e il Comune di Fasano negava? Si rifiutava la cultura, si rifiutava il progresso e la crescita culturale della nostra comunità, tacciando perfino di ignoranza e incompetenza coloro che avevano elaborato il progetto di recupero di masseria Pettolecchia. C’è voluto un ricorso al Tar della proprietà, che così ha potuto affermare le proprie ragioni, per ottenere quanto, incredibilmente, l’amministrazione Zaccaria, con i suoi organi dirigenziali, avevano negato, evidentemente senza motivo. Noi del movimento “in Comune”, una volta di più, avevamo visto giusto, eravamo andati oltre la miopia amministrativa di chi governa Fasano. Per il sindaco Zaccaria e i suoi accoliti, dopo il pasticcio del bando per l’ex mercato coperto, denunciato poche settimane fa dall’Ordine degli Architetti, è arrivata l’ennesima figuraccia nel settore dell’Urbanistica e delle Opere Pubbliche. E ora, se la proprietà di masseria Pettolecchia dovesse chiedere i danni, un risarcimento, come pure può fare, chi pagherà? Su chi ricadranno le conseguenze dell’ignoranza tecnico-politica? Chiaro: sui cittadini, mica sul sindaco, sugli assessori o su quel paio di dirigenti che guadagnano circa duecentomila euro annui in due, e che si erano fieramente opposti all’iniziativa di trasformazione di masseria Pettolecchia in centro culturale. Senza contare le spese legali per affidare il caso a uno studio di avvocati di Lecce, soccombente ma non per questo rinunciante alla parcella. Pochi giorni fa, il sindaco consigliava simpaticamente al prof. Vito Bianchi di organizzare uno “Xylella Festival”: be’, forse sarebbe il caso di usare meno sarcasmo a grana grossa e di pensare, perché no, visti i risultati amministrativi, a organizzare, ad appannaggio dell’amministrazione e dei suoi tecnici, un “Festival dell’Urbanistica”. O proprio dei corsi-base in materia. Sebbene, francamente, non sappiamo se il primo cittadino Francesco Zaccaria e i suoi amici, nella loro beata incoscienza, arrivino a comprendere tutto ciò e tutto il male che stanno perpetrando alla città con la loro politica improvvisata e squallida».