Gli auguri dell’editrice di GoFasano, Laura De Mola
FASANO – Scuola, lavoro, famiglia, responsabilità, educazione e rispetto. Sarebbero semplicemente parole vuote e scritte di getto ma, per augurarci al meglio un buon 2024, potrebbero invece diventare sei pilastri fondamentali da cui ripartire.
Questi sono termini ai quali ultimamente, soprattutto negli ultimi mesi, ho pensato spesso. Ci ho pensato leggendo i numerosi fatti di cronaca che hanno riempito, per un altro anno ancora, i quotidiani nazionali. Fatti che hanno riempito anche le nostre pagine. E ci ho pensato anche quando qualcuno, finalmente, ha cominciato a ricercare la convinzione che fosse arrivato il momento di iniziare a dire basta.
La verità, ne sono consapevole, è che ogni primo gennaio, per il nuovo anno, ci si augura sempre il meglio, ripetendo sempre che “peggio di cosi non potrà andare” e poi, puntualmente, scopriamo che in realtà toccato il fondo si può volentieri anche scavare. Tuttavia, per amore delle nuove generazioni, non possiamo permetterci di abbandonarci all’idea che non ci sia una soluzione.
Nel nostro piccolo, a partire dalle nostre comunità, possiamo fare tanto. Occorre anzitutto avere bene a mente quale sia la strada giusta da dover percorrere. Occorre avere obiettivi chiari e soluzioni adatte. Occorre metterle in campo ora e non domani. Serve utilizzare il progresso tecnologico come la più valida delle opportunità e non come la peggiore delle armi. Serve tornare a confrontarsi nelle comunità reali, utilizzando allo scopo quelle virtuali, senza che queste sostituiscano le prime. Mai. Serve fermare quella corsa che mira solo ed esclusivamente a soddisfare il nostro egocentrismo. Serve farlo adesso.
Siamo di fronte ad una regressione sociale senza precedenti e quindi il mio auspicio, nonché desiderio, è che si possa tornare a valorizzare anzitutto la vita, mettendola al centro. Che si possa porre un freno alle cose futili, dedicando più tempo ai nostri affetti più cari: ad un figlio, un nipote, un amico. Che si possa sempre prestare la giusta attenzione agli ultimi, a chi ha bisogno.
Ci tocca dover comprendere che se è “sempre successo” non significa che “sia sempre giusto”.
Ci tocca dover capire che se non è illegale farlo, non è detto che sia corretto.
Ci tocca doverlo fare per tutti quelli che ci sono adesso e che verranno dopo, occupandoci di dover rendere il giusto e la giustizia a chi se n’è andato, dando ognuno di noi il massimo contributo per una società migliore.
Una società più vera, più autentica, più reale e soprattutto più pronta ad un mondo che continua inesorabilmente a cambiare.
A tutti voi, ad ogni fasanese, il mio augurio per un buon 2024!